mercoledì 26 agosto 2015
Cefalonia. L'Ultimo giorno di combattimento
22 SETTEMBRE 1943
Alle ore 7, i resti del secondo e
terzo battaglione del 17° fanteria schierati da Pharaklata al mare venivano
attaccati da tre colonne tedesche provenienti da Pharsa, da Dilinata, da
Pulata.
“Si accese – dice l’Apollonio – una
lotta furibonda. Si combattè all’estremo di ogni possibilità. Il ten. Col.
Cessari , il ten. Col. Maltesi, il capitano Pestoni, il ten. Tamburi, il
sottotenente medico Condemi, il sottotenente Natile, il ten. Peroni, dopo aver
strenuamente combattuto con i loro uomini fino alle 11, si arresero. Subito
dopo la cattura vennero fucilati assieme ad altri ufficiali nel vallone di S.
Barbara”
Così conclude il capitano Bronzini:
“Gli eventi precipitano. All’alba i tedeschi hanno ripreso violento il
bombardamento aereo su tutta l’isola.
“Le nostre truppe sul fronte da
Pharaklata al mare, dopo strenua resistenza, hanno ceduto.
“C’è di più: colonne tedesche hanno
compiuto durante la notte un aggiramento più largo. Attraversando le montagne
della catena dell’Aenos, hanno occupato la conca di Valsamata e nella mattinata
sono già quasi a Keramies.
“Il generale decide di chiedere la
resa. “Invia in macchina il capitano Saettone, con l’interprete capitano
Tomasi, a parlamentare con i tedeschi.
“Sulla sede del comando della
divisione viene issata bandiera bianca.
“Sono le 11 del 22 settembre.
“I nostri parlamentari vengono ammessi
a parlare con un maggiore degli alpini tedesco. Questi accorda la resa senza
condizioni ed invia un sottotenente dal gen. Gandin per trattare le modalità.
“Gli aerei tedeschi cessano il
bombardamento ed abbandonano il cielo dell’isola.
“Un silenzio di tomba cade su tutta
l’isola. La battaglia di Cefalonia è finita”.
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