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mercoledì 30 novembre 2022

Il Brevetto Alexander

 Il Brevetto Alexander, noto anche come Certificato al Patriota, è un documento che venne conferito ai partigiani italiani dopo la Seconda Guerra Mondiale. È chiamato in questo modo dal nome del maresciallo Harold R. Alexander, comandante in capo delle Forze Alleate in Italia. 

Venne conferito per la prima volta dallo stesso Alexander al partigiano Nello Iacchini, che il 26 agosto 1944 salvò la vita del maresciallo britannico e del primo ministro inglese Winston Churchill durante la visita di quest'ultimo in Italia. 

Il 14 giugno 1945 il giornale L'Unità riportò la notizia della consegna del Certificato al Patriota da parte del generale Crittemberg, Comandante della IV Armata alleata, al generale Cadorna. Nell'articolo si legge che "nel certificato il generale Cadorna è chiamato Feld Maresciallo, in riconoscimento degli sforzi da lui compiuti per liberare l'Italia" e che "il certificato è identico a quello che viene dato a tutti i Partigiani al termine del loro servizio".

giovedì 10 novembre 2022

Il III Fronte della Guerra di LIberazione: L'Internamento in Germania

 


La data del 27 gennaio 1945, giorno in cui l’Armata Rossa, penetrando in territorio della Ex Polonia liberò il campo di sterminio di Auschwitz e dei relativi sottocampi di Birkenau I e II, è stata assunta a simbolo dell’internamento in Germania. Quelle che erano voci in merito alla esistenza di campi di concentramento e di sterminio in Germania, via via stavano avendo conferma. La liberazione di questo campo pose davanti a tutto il mondo l’evidenza di quanto era stato proclamato dal Nazismo: gli avversari dovevano essere eliminati. E così fu. Nonostante tutta la propaganda, i nodi stavano vendendo al pettine. Chi era contro il nazismo non aveva diritto di sopravvivere. Pertanto questo sistema di stato, alimentato dalla ideologia nazista, aveva fin dalla sua presa di potere, aperto luoghi ove prima rinchiudere e poi eliminare i propri avversari. Tutti coloro che furono internati combatterono la loro battaglia disarmati, testimoniando l’assurdità di tale assunto e portando i nazisti a rispondere dei loro atti, atti che determinarono nel Diritto Internazionale e nel diritto delle genti il concetto di “crimine di guerra”, e di “crimine contro l’umanità, nel momento in cui si violano le leggi del diritto umanitario e le leggi dei diritti dell’uomo. 



Tutti gli internati in Germania combatterono la loro guerra per la liberazione da questa ideologia, da questa continua violazione dei diritti dell’uomo, da questa violenza perpetuata senza limiti e condizioni che si dimostrò il nazismo nella sua totalità. Internati combattenti dietro il filo spinato, che dimostrarono che l’uomo oltre certi limiti non può andare e deve sempre rispettare le leggi della umana convivenza. Si crea, come ampiamente abbiamo detto, il Terzo fronte della Guerra di Liberazione, in Italia, parte integrante di quella lotta alla ideologia nazifascista, che tutta l’Europa libera combatte nella seconda guerra mondiale. Non è, la liberazione di Auschwitz il 27 gennaio 1945 una data che si può relegare all’Olocausto, allo sterminio di un popolo, quello ebreo, è anche questo nel grande rispetto del popolo israelita e dei suoi enormi sacrifici che dovette sopportare. E’ la lotta dell’uomo libero contro l’uomo-belva, che non rispetta alcuna legge ed alcuna norma condivisa, ma solo quelle che lui ha deciso di darsi e rispettare a tutto suo vantaggio.