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giovedì 31 marzo 2022

Icaro: Il volo su Roma e la beffa al fascismo

 

in LA CIVILTA' CATTOLICA N.4117  GENNAIO 2022 ABSTRAC

 

 Giancarlo Pani S.I.

 

«I:atteggiamento che consiste nell'ammirare il fàscismo pur deplorandone gli eccessi non ha senso. Ilfascismo non può esistere che grazie ai suoi eccessi: sono la sua logica)). Esordisce così il nuovo romanzo storico di Giovanni Grasso, Icaro, il volo su Roma, che tocca uno dei periodi più tragici della nostra storia. Il volo su Roma di Lauro De Bosis, trentenne, poeta e letterato, il 3 ottobre 1931 fu una clamorosa beffa a Mussolini, che assistette impotente a un lancio di 400.000 volantini: portavano un messaggio di libertà a un popolo schiavo. Purtroppo il successo si trasformò in tragedia, perché l'aereo, finito il carburante, s'inabissò nel Mediterraneo. La vicenda s'intreccia con la tournée in Italia di Ruth Draper, l'attrice teatrale più famosa di New York. Tra lei e Lauro nasce un amore travolgente, che si nutre di bellezza, di valori civili e di lotta al fascismo.

 

Pietro Vaenti. Il Ricordo

 

Ricordare Pietro, a dieci anni dalla scomparsa significa riflettere su un segmento della nostra storia, la resistenza dei militari italiani all’estero, e più in generale le scelte di politica estera e socio-economiche del nostro paese del tempo. Significa constatare che a 75 anni di distanza quanto successo nel 1943 e negli anni successivi è stato volutamente ignorato e, per precisa volontà, non incide nelle scelte attuali.

Trovarsi come tutti i soldati italiani, ed in particolare quelli stanziati fuori del territorio nazionale abbandonati a se stessi, senza più nessun alleato e nessun amico, circondati da popolazione civile ostile e nemici feriti nell’orgoglio e pronti a sfogare in modo crudele il loro risentimento di alleati traditi, è una situazione che metaforicamente in questi ultimi mesi si è riproposta al popolo italiano più di una volta.

La massima espressione democratica quale è la elezione del Capo dello Stato, si è risolta in un compromesso funzionale, quasi una scelta obbligata, in virtù della inconsistenza di una classe politica di trovare le soluzioni democratiche e funzionali all’interesse della nazione. L’unico candidato alla Presidenza che si è espresso è stato un personaggio che da anni imperversa sulla scena politica nazionale, amico di colui che oggi devasta un paese europeo in modo violento, che frantuma ogni cardine della nostra tradizione della famiglia, cadine della nostra società, proponendoci un matrimonio-non matrimonio e che ha sempre dimostrato di anteporre i suoi interessi a quelli della collettività. Vi sono larghi strati della politica che da quando sono stati eletti al parlamento e rappresentano il partito di maggioranza relativa dall’inizio del loro mandato hanno cambiato posizione ed atteggiamento ad ogni annuncio di stagione (basti pensare alla campagna per uscire dall’euro); altri ancora, con l’etichetta di “sovranismo” combattono l’Europa in ogni maniera, per creare un regionalismo le cui prospettive sono solo fame e miseria. Infine il revival contro cui Pietro di è battuto, il ritorno dell’uomo della Provvidenza, che al termine di venti anni di governo, oggi indicati come eccellenti, fu detronizzato dai suoi stessi luogotenenti, poi definiti traditori da chi si era messo al servizio del tedesco invasore sognando un “ritorno all’origini” senza riflette che quel ritorno stava portando ancora lutti, divisioni, macerie e fame. Infine la classe politica ha dimostrato ancora una volta il suo fallimento, per una parte della quale la vita umana non ha valore con la richiesta di allentamento o cancellazione di norme anticovid, fallimento prima morale e poi materiale nel momento in cui si è dovuto chiamare un generale per combattere e ridurre la minaccia di questa infezione, con lo strascico di coloro, autodefinitesi NOVAX, cioè candidati potenziali senza difese per il suicido scelto e voluto, non solo per loro ma anche per altri.

 A dieci anni dalla morte di Pietro possiamo anche avanzare la domanda, (in sua presenza non avremmo mai formulata): a che cosa è servita la Resistenza, la lotta del popolo italiano per non avere più guerre, fame, tragedie, violenze e un vivere quotidiano sereno, prospero ed un futuro accettale?

 Chi scrive è il figlio della generazione che fece la Resistenza e deve ai tantissimi Pietro una vita, guardandosi indietro, degna di nota, una vita che i miei figli invidiano. “Tu avevi la certezza di…, tu hai la certezza della pensione…, tu hai avuto una scuola che prima educava e poi istruiva…, tu sul posto di lavoro avevi diritti, tu avevi sindacati che erano sindacati.., non venduti… tu come generazione avevi un futuro…” Tutte cose che si sono realizzate.  In pratica l’Italia degli anni del secondo dopoguerra che un altro socialista ha iniziato a distruggere. Oggi i nostri giovani hanno un quadro di prospettiva diverso.

Dopo una pandemia devastante, oggi viviamo con la paura della guerra, che pensavamo fosse stata bandita dall’Europa. Il dramma dell’invasione che nel 1939 subì la Polonia, nel 1940 La Danimarca e la Norvegia, il Belgio e la Francia, poi nel 1941, la Russia, La Jugoslavia La Grecia, oggi lo rivediamo in Ucraina. Stesse modalità, stessa propaganda, stessi eroismi, stesse menzogne, stessi fiancheggiatori, un revival su vasta scala che ci terrorizza.

 

Ricordando Pietro, certamente a lui non farebbe piacere sapere che anche i suoi nipoti si potrebbero trovare nelle stesse sue condizioni del settembre 1943: dover scegliere tra essere internato o salire in montagna o essere alla mercè di un nemico spietato.

Tutto quanto sopra porta ad una conclusione che potrebbe essere un punto di riferimento delle nostre scelte future. Ruggero Zangrandi nella dedica ad un suo volume sulla ricostruzione della crisi armistiziale scrive:

“…Dedico questo lavoro a mia figlia Gabriella ed ai giovani della sua età  Nella fiducia che una conoscenza non convenzionale di quel che accadde in Italia intorno all’8 settembre 1943 concorra a far loro imparare prima il male che possono arrecare a un Paese le cattive azioni di capi vili e quanto poco il sacrifico di migliaia di uomini semplici riesca poi a porvi rimedio”

 

Per me, questa è la grande eredità di Pietro, e l’ammirazione e la stima nate fin dal primo momento che ci siamo incontrati si sono consolidate al confronto con il tempo e con le sfide che la vita ha posto. Un ricordo indelebile, attivo e sempre fonte di orientamento. Pietro è ancora con noi.

 

domenica 20 marzo 2022

RIVISTA QUADERNI, Anno LXXXII. Supplemento XX, 2021, n.3 20° della Rivista CESVAM REPORT Settembre 2019 -Agosto 2019

 


SOMMARIO

Anno LXXXII, Supplemento XX, 2021, n. 3,

20° della Rivista “Quaderni”

www.istitutodelnastroazzurro.it

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

www.cesvam.org

 

CESVAM REPORT.  SETTEMBRE 2019 – AGOSTO 2021

 

1.      INTRODUZIONE

La necessità di un Report.


2.      STRUTTURA DEL CESVAM

a.       Istituto del Nastro Azzurro Ente Morale

Statuto; Regolamento

b.      Lo Statuto del CESVAM

c.       Il Regolamento del CESVAM

d.      Il Verbale  costitutivo del CESVAM del Consiglio Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro

 

3.      ATTIVITA’ DEL CESVAM

Editoria

a.       La Emeroteca del CESVAM

b.      L’Archivio-Biblioteca del CESVAM

c.       I Progetti di Ricerca. La realizzazione e la finalizzazione

Ricerca

d.      Le attività in essere.

e.       La Rivista “Quaderni del Nastro Azzurro”

f.        I “Quaderni On Line”

g.      I Blog di carattere storico, estensione di ricerca

h.      I Blog di carattere geografico, estensione di ricerca

i.        I Blog di carattere associativo e divulgativo

j.        I CESVAM Papers, collana “occasional” di pubblicazioni

k.      I Libri della Collana del Nastro Azzurro”

Didattica

l.        L’Attività didattica per Master di 1° e 2° Livello

m.    L’Attività didattica per Corsi di Formazione

Divulgazione

n.      Il Sito dell’Istituto del Nastro Azzurro. Concorso alla Gestione

o.      La Piattaforma del CESVAM. Lo strumento di divulgazione al passo con i tempi

p.      I Convegni e le Conferenze

q.      Gli “Incontri con l’Autore”

r.       Collaborazione con Enti, Istituti, Accademie, Università. Il Confronto

 

4.      CONCLUSIONE

. Lineamenti per il futuro

5.      IL PERIODICO “NOTIZIARIO DEL NASTRO AZZURRO

 

Nota redazionale:

Questo numero della Rivista “QUADERNI” come si può notare, pur mantenendo la struttura base, non porta la tradizionale suddivisione “Il mondo da cui veniamo: la memoria” e “Il mondo in cui viviamo: la realtà d’oggi” e le relative rubriche. Questo per lasciare lo spazio al Report del CESVAM, Questo Report, come ampiamente si è riportato nel Report stesso, vuole essere una documentazione fattiva della risposta che la Presidenza Nazionale ha voluto dare, con il Report pubblicato nel 2019 (N. 3° della Rivista, Supplemento XIII, Luglio-agosto 2019) alla lenta crisi che aveva attanagliato l’Istituto culminata, in chiave di retrospettiva storica, con l’anno 2014, considerando il 2015 l’anno della svolta a cui tutti hanno dato un ampio contributo. Questo numero della Rivista vuole essere la continuazione del Report per il biennio settembre 2019 – agosto 2021, mantenendo la stessa articolazione ed aggiornandone i contenuti per il periodo di riferimento. Si vogliono fornire elementi di riflessione sulle scelte fatte, sui successi ottenuti, sugli scostamenti da correggere, per proseguire, in vista degli anni futuri, verso una affermazione dell’Istituto sempre più ferma e decisa.

(massimo coltrinari)

 I di Copertina: Lo stemma del CESVAM

 


Info: segreterianazionale@istitutonastroazzurro.org

Il presente numero può essere richiesto gratuitamente in formato digitale. 

Su carta (fino ad esaurimento  copie ed addebito spese postali)   previo versamento di euro 5 a copia in bianco e nero e euro  10 a copia a colori da versare su conto corrente postale n. 25938002 intestato ad Istituto del Nastro Azzurro  oppure su C.C. Bancario BPER Banca Piazza madonna di Loreto 24 C.C.703202000000002122 IBAM IT 85P0 5387 0320 200000000 2122.

giovedì 10 marzo 2022

A Dieci anni dalla scomparsa:

 Pro-memoria “monografico”

 

Martedì  29  Marzo  2022  -  ore 15,30

Salone di Palazzo Ghini

Corso Gastone Sozzi, 39 – CESENA

 

Ricordo di Pietro Vaenti

Il partigiano Petri e le vicende della Resistenza Italiana all’Estero, la fondazione dell’Istituto Storico “V.E.Giuntella”, l’amante dell’arte e della storia.

Nel decennale della scomparsa (2011 – 2021)

 

                                               Brevi interventi e ricordi di:

 

                              Daniele Vaienti      Roberta Ravaioli

                              Claudio Riva          Gianfranco “Miro” Gori

                              Maurizio Balestra                     Orlando Piraccini

                                               Massimo Coltrinari e altri

 

 

“Quando l'Umanità avrà ritrovato buonsenso ed equilibrio, potrà riprendere il suo cammino solo se potrà conoscere in quali disastri venne precipitata dalla assurda prepotenza di troppi potenti e dagli eccessi delle diverse ideologie.”

“Non chiediamo vendette ma il riconoscimento che nella disgraziatissima situazione nella quale ci hanno infilato gli errori anche internazionali , noi abbiamo fatto tutto il possibile. Forza e coraggio!”

 

                                                                                                                                                   Paola Del Din Carnielli

   (Medaglia d’Oro al Valor Militare, già Presidente FIVL)

 In occasione dell’invio del libro, dedicato a Pietro Vaenti (febbraio 2014)

“Il Gran Rifiuto. Storia e storie degli Internati Militari Italiani dopo l’8 settembre 1943”