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martedì 29 dicembre 2009

Elenco cronologico dei passi svolti da parte italiana per il potenziamento dello sforzo bellico del paese in cooperazione con gli alleati.


Allegato 1 al volume presentato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1946 per sostenere le ragioni dell’Italia alla Conferenza della pace.

“Il contributo italiano alla guerra contro la Germania”
Ministero degli Affari Esteri
Servizio Affari Generali – Ufficio Studi e Documentazione
Roma 1946


10 settembre 1943
Il Generale Eisenhower al Maresciallo Badoglio
Messaggio col quale il Capo del Governo viene invitato ad orientare la nazione in senso avverso ai tedeschi. Il Generale Eisenhower afferma che l’intero futuro e l’onore dell’Italia dipendono da ciò che le sue forze armate sono pronte a fare.

10 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Generale Eisenhower
In risposta al messaggio precedente, il Capo del Governo assicura di avere già disposto perchè le Forze Armate Italiane agiscano con vigore contro i tedeschi ed annunzia la diramazione di un messaggio del Re e di un suo proclama alla Nazione. Chiede sia inviato a Brindisi un ufficiale alleato di collegamento e sollecita un concorso rapido e potente degli Alleati.

13 settembre 1943
Il Comando Supremo Italiano al Generale Castellano, Capo della Missione Italiana presso il Comandante in Capo Alleato.
Si fa presente l’effetto deprimente provocato nel popolo italiano dalla pubblicazione, fatta da parte tedesca, delle condizioni di armistizio. Si chiede che venga chiarito che le condizioni della nostra pace saranno in funzione del nostro apporto alla guerra contro i tedeschi.

12 settembre 1943
Il Presidente Roosevelt e il Primo Ministro Churchill al Maresciallo Badoglio.
Messaggio d’incoraggiamento al popolo italiano. Promessa di una rapida liberazione dell’Italia ed assicurazione di un posto degno tra i vecchi amici dell’Italia.

13 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Presidente Roosevelt e al Primo Ministro Churchill
Risposta al messaggio precedente. Si assicura che tutto il possibile è e sarà fatto da parte del Popolo Italiano e delle Forze armate.

13 settembre 1943
Il capo del Governo riceve l’ammiraglio Power al quale consegna la risposta precedente.
Nel colloquio che ne segue, l’Ammiraglio si dichiara lieto del comportamento della flotta italiana e riafferma la necessità che altre forze armate si affianchino agli Alleati per cacciare i tedeschi dall’Italia.

14 settembre 1943
Colloquio del Capo di S.M. Generale italiano con i Generali Mason, Mac Farlane e Taylor della Missione Alleata.
Vengono trattati vari argomenti: tra l’atro il capo di S.M. Generale fa presente nuovamente che i tedeschi si stanno impadronendo delle Isole Jonie e dalmate, minacciano la Corsica e l’Elba, hanno occupato Rodi e sono in procinto di attaccare Lero, sollecita pertanto una rapida azione alleata. Circa il modo in cui le forze italiane disponibili potranno collaborare con le forze alleate, il Capo di S.M. Generale Italiano rappresenta le necessità, in materiale e armamenti, ed espone alcune idee sulle operazioni che sarebbe bene compiere per la cacciata dei tedeschi dall’Italia e il recupero delle forze italiane dislocate in territori extrametropolitani.

15 settembre 1943
Il Comando Supremo al Generale Mac Farlane
Appunto sulla propaganda fatta dai tedeschi circa l’armistizio. Richiesta che da parte Alleata si faccia conoscere che l’applicazione delle clausole d’armistizio è subordinata al contegno italiano, e che gli italiani hanno virilmente agito contro i tedeschi.
Durante tutto il mese di settembre l’azione del comando Supremo tende in modo particolare ad ottenere che gli Alleati intervengano a sostegno delle truppe italiane che combattono in Balcania, nelle isole Jonie e dell’Egeo, in Corsica; o quanto meno, sia concesso inviare dalla Madre Patria tutti quegli aiuti che la situazione permette. Gli Alleati, non solo non intervengono, ma non consentono nemmeno che da parte italiana s’inviino quegli aiuti – particolarmente aerei e navali -che sarebbe possibile inviare.

19 settembre 1943
Colloquio del Capo di S.M. Generale Italiano con il Comm. Stone ed il Generale Mac Farlane.
Il generale Ambrosio insiste sulla necessità di agire al più presto con la propaganda e soprattutto con l’attività operativa.
Riafferma la convenienza di uno sbarco a sud di Ancona o, comunque, di operazioni che accelerino l’occupazione dell’Italia, tenendo presente che, nell’l’Italia settentrionale, si trovano le nostre industrie e che ivi sono aerei, navi mercantili e da guerra in costruzione.

21 settembre 1943
Il Generale Mac Farlane, capo della Missione Militare Alleata presso il Governo Italiano al Maresciallo Badoglio.
Comunica verbalmente che per ordine superiore, le truppe italiane non avrebbero più dovuto partecipare a combattimenti fino a nuovo ordine.

21 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Comandante in Capo Alleato.
Riferendosi alla comunicazione orale del Generale Mac Farlane, telegrafa ribadendo la decisione delle truppe italiane nel volere continuare a partecipare alla lotta contro i tedeschi.
Nessuna risposta viene data a tale telegramma.

22 settembre 1943
Il Maresciallo Badoglio al Generale Castellano, capo della Missione Italiana presso il Comandante in Capo Alleato.
Istruzione di intervenire presso il generale Eisenhower protestando contro la disposizione alleata secondo la quale il 50mo corpo d’armata italiano dovrebbe avere ormai solo compiti di retrovia.
Si insiste sul fatto che gli italiani vogliono concorrere col loro sangue alla liberazione del loro paese.

24 settembre 1943
Comunicazione del Generale Mac Farlane
Gli Anglo Americani autorizzano l’impiego di un raggruppamento motorizzato italiano che dovrà essere pronto entro il 30 settembre.
L’approntamento si svolge in mezzo ad enormi difficoltà in quanto gli alleati stessi, a diverse riprese, requisiscono, bloccano o asportano i materiali coi quali si dovrebbe equipaggiare il raggruppamento.

29 settembre 1943
Convegno di Malta
Il Generale Eisenhower invita il Governo Italiano a dichiarare guerra alla Germania, afferma di essere favorevole all’approntamento di divisioni italiane da far combattere contro i tedeschi, e promette di aiutarne l’equipaggiamento con la preda bellica.

30 settembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana.
Viene consegnato un promemoria (che avrebbe dovuto essere trasmesso il giorno precedente a Malta, e non lo fu perché non lo consentì l’andamento della discussione) nel quale è nuovamente prospettata la necessità di ricostruire l’Esercito Italiano che potrebbe così dare un notevole contributo alla causa delle Nazioni Unite. Con un modesto concorso anglo-americano in automezzi per tre divisioni, si potrebbe approntare subito un armata di circa 10 divisioni; a sostegno di ciò si fa osservare che le nostre unità hanno già operato ed operano in cooperazione con gli anglo-americani, in Sardegna, in Corsica e nell’Egeo.
Il promemoria non ottiene alcuna risposta diretta.

1 ottobre 1943
Disposizioni per l’approntamento di due divisioni
In seguito alle dichiarazioni del Generale Eisenhower, il Comando Supremo dispone per l’approntamento di una divisione paracadutisti e di almeno due di fanteria; del Comando 51mo Corpo d’Armata e delle divisioni “Mantova”, “Piceno”, e “Legnano”.

3 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana.
Si assicura che in base a quanto concordato nella riunione di Malta, si sta provvedendo alla preparazione di alcune divisioni scelte da impiegare al più presto in zona di operazioni. Per aumentare le possibilità di cooperazione, si rappresenta l’opportunità di costituire nuove Grandi Unità utilizzando prigionieri di guerra.

6 ottobre 1943
Colloquio a S. Spirito tra il Generale Alexander ed il Capo di S.M. Generale Italiano.
Il Generale Alexander prende atto dell’avvenuta costituzione del primo raggruppamento motorizzato, e si dichiara favorevole al ricupero di qualche altra unità.

9 ottobre 1943
Il capo della Missione Militare Anglo-Americana al Capo di S.M. Generale.
Si chiede da parte alleata che gli ufficiali e soldati italiani prigionieri siano autorizzati ad aiutare gli Alleati, a beneficio della causa comune, in servizi non di combattimento ma connessi con lo sforzo bellico.

10 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana
Il generale Taylor viene interessato perché sia revocato l’ordine alle truppe italiane in Corsica, che si devono trasferire in Sardegna, di cedere ai francesi armi, automezzi e munizioni. Si fa presente che ciò è in contrasto con le disposizioni per l’impiego delle truppe italiane nella penisola.

10 ottobre 1943
Il Sottocapo di S.M. Generale al Capo della Missione Militare Anglo-Americana
Si chiede il trasferimento dalla Sardegna nelle Puglie del 1^ Battaglione Arditi, particolarmente addestrato al sabotaggio.
Quantunque il trasporto possa avvenire con mezzi navali italiani, esso non sarà concesso che dopo successive insistenze, nel marzo 1944.

11 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Anglo-Americana.
Viene comunicata l’adesione di massima del Governo italiano alla proposta alleata del 9 ottobre e, a tale scopo, si unisce una dichiarazione del Maresciallo Badoglio da far pervenire ai prigionieri. Con l’occasione, si insiste sul desiderio italiano affinché i prigionieri di guerra – specialmente quelli che si offrano come volontari – possano costituire vere e proprie unità combattenti.

13 ottobre 1943
Il Capo del Governo al Generale Eisenhower
Vengono comunicate le linee del programma tracciato dalla Stato Maggiore Generale Italiano nei riguardi delle Forze Armate da usare contro i tedeschi. Tra l’altro, il Maresciallo Badoglio così si esprime: “Ora che l’Italia ha dichiarato guerra alla Germania, se non si vuole che questo sia un semplice gesto platonico, bisogna che Voi prendiate in considerazione le nostre richieste in modo da mettermi in condizioni di dare un notevole concorso di forze alle armate ai Vostri ordini. Voi mi avete scritto che l’eventuale miglioramento delle condizioni di armistizio dipenderà dall’azione esplicita del Governo italiano. Ma se Voi non mi aiutate io non potrò esplicare che buona volontà”.

17 ottobre 1943
La Missione Militare Alleata al Capo di S.M. Generale Italiano.
Promemoria riguardante le Forze Armate Italiane, esclusa la Marina (per la quale vigono accordi precedenti).
In contrasto con le dichiarazioni del Generale Eisenhower a Malta, si fa sapere che, per difficoltà di comando, di alimentazione e di rinnovo, non è previsto l’impiego su vasta scala di truppe italiane combattenti, salvo la brigata rinforzata. Viene invece previsto l’impiego, come truppe ausiliarie, di circa 10 divisioni, oltre al concorso di unità del genio, dei collegamenti ed altre specializzate.
L’Aviazione italiana verrà impiegata nei Balcani.

18 ottobre 1943
Il Generale Taylor al Maresciallo Badoglio (Memorandum con cui viene comunicata la Dichiarazione Anglo-Americano-Sovietica in merito alla cobelligeranza).
La relazione di cobelligeranza fra il Governo dell’Italia ed i Governi delle Nazioni Unite non può di per sé intaccare (affect) le clausole recentemente firmate, che conservano il loro pieno vigore e potranno essere modificate (adjusted) mediante accordo fra i governi alleati in considerazione dell’assistenza che il Governo italiano potrà portare alla causa delle Nazioni Unite.

19 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Militare Alleata
In risposta al promemoria precedente si assicura che la collaborazione italiana in Italia e nei Balcani, continuerà nella maniera più intensa possibile. Si riconferma il desiderio italiano di poter partecipare alla guerra anche in una forma più diretta, e si chiede che possano essere trasferite nell’Italia continentale due divisioni di fanteria ed una di paracadutisti che si trovano in Sardegna.

22 ottobre 1943
Il Comando Supremo al Capo della Missione Militare Anglo-Americana
Viene proposta agli alleati l’utilizzazione di un battaglione arditi e due di mitraglieri.
Risposta negativa.

22 ottobre 1943
Il Comando Supremo al Capo della Missione Italiana presso il Comando in Capo degli Alleati.
Viene interessata la Missione Italiana presso il Comando in Capo Alleato affinché insista nel far presente quanto la collaborazione diretta, da noi offerta, sarebbe utile alla causa alleata. Si fanno presenti anche le possibilità di collaborazione dei prigionieri.

Ottobre 1943
Le nostre autorità intervengono più volte per ottenere la revoca, od almeno una attenuamento della disposizione secondo la quale le nostre truppe, che hanno cacciato i tedeschi dalla Corsica, debbono, nel rientrare in Sardegna, abbandonare ai francesi il proprio materiale di guerra.

29 ottobre 1943
La Missione Militare Italiana al Capo di S.M. Italiano
Promemoria nel quale si annunzia la richiesta da parte del Comandante in Capo Alleato, dell’approntamento immediato di una divisione alpina.

30 ottobre 1943
Il capo della Missione Italiana presso il Comando in capo Alleato al Comando Supremo Italiano
Il Generale Castellano riferisce sui tentativi fatti anche da parte sua in merito alla costituzione di reparti operanti italiani. Tratta anche della questione dei prigionieri , facendo presente che il loro trattamento da parte americana è ottimo, meno buono da parte degli inglesi, assolutamente inumano da parte dei francesi, sui quali anche il Generale Eisenhower ha dovuto fare forti pressioni onde indurli ad un diverso atteggiamento.

31 ottobre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo del Governo
Di fronte al persistere del duplice atteggiamento anglo-americano, consistente nell’insistere, da un lato, nella propaganda al combattimento, e nel ridurre, dall’altro, il nostro apporto ostacolandolo in tutte le maniere, il Capo di S.M. Generale chiede che la questione sia trattata dal Governo, al di fuori della Missione Militare dei Comandi Alleati locali.

1^ novembre 1943
Il Capo di S.M Generale Italiano al Capo della Missione Militare Alleata
Circa una richiesta di approntare subito, per necessità della 5^ Armata, tutte le unità someggiate esistenti in Sardegna, se ne fanno presente i riflessi fortemente negativi sull’efficienza delle costituende unità dell’esercito, alle quali mancherebbero i quadrupedi per le artiglierie.

8 novembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Capo della Missione Italiana presso il Comando in Capo Alleato
Viene comunicato il nuovo ordinamento dell’Aeronautica e vengono date istruzioni di segnalare al Comando in Capo le possibilità di impiego delle forze Aeree Italiane e quelle di produzione di materiale aeronautico.
13 novembre 1943
Il Comando Supremo Italiano al capo della Missione Militare Italiana presso il Comando in Capo Alleato
Si richiedono chiarimenti per contrasti fra le disposizioni date dalla Missione Militare Alleata in Italia e le decisioni del Comandante in Capo Alleato circa il nostro concorso alle operazioni.

15 novembre 1943
Il Comando Supremo Italiano al Capo della Missione Militare Italiana presso il Comando in Capo Alleato
Istruzione di intervenire presso il Comando in Capo Alleato poiché, contrariamente a quanto esso aveva stabilito in precedenza, la Divisione “Cremona”, rientrando dalla Corsica, è stata costretta, dalla Missione Alleata stabilita in quell’isola, a lasciare anche i cannoni da 47-32.
L’azione slegata tra Comando in Capo e Missione Militare Alleata nuoce all’approntamento dei reparti, in quanto vengono tolti alle nostre disponibilità, materiali che dovrebbero servire per l’armamento delle unità richieste dal Comando Alleato stesso.

19 novembre 1943
Il Capo della Missione Militare Italiana presso il Comando in Capo Alleato al Comando Supremo Italiano
Nel riferire sulle trattative in corso per l’approntamento della Divisione “Legnano”, comunica che molte difficoltà sono frapposte dagli Alleati per l’esecuzione di questo progetto già approvato.
Il Comando in Capo Alleato ordina intanto di sospendere ogni trattativa in merito.

23 novembre 1943
Colloqui tra il nuovo Capo di S.M. Generale Italiano, Maresciallo Messe, ed il Generale Joice, Capo della Commissione di Controllo Alleata
Il Maresciallo Messe nel riaffermare la volontà italiana di cooperare attivamente nel campo operativo e nelle retrovie, espone il suo punto di vista sui provvedimenti da prendere: in particolare chiede che gli americani vengano incontro alle nostre necessità, se non aiutandoci attivamente, per lo meno evitando di asportare i nostri materiali e restituendoci quelli già asportati.

24 novembre 1943
Le nostre questioni sono prospettate al Generale Taylor.

25 novembre 1943
Il Comando Supremo alla Commissione Alleata di Controllo
Si fa presente che le continue nuove richieste, da parte di vari Comandi anglo-americani, di armi e di munizionamenti italiani, provocano serio danno all’approntamento dei reparti italiani.

29 novembre 1943
Il Capo di S.M.Generale Italiano al Capo della A.C.C.
Si precisano gli intendimenti del Comando Supremo Italiano circa la completa collaborazione da dare agli anglo-americani nel senso già espresso nel colloquio del giorno 23. Si fanno nuovamente presenti le misure da emanare, per rendere più fattiva questa collaborazione.
Lo stesso giorno il capo do S.M.Generale Italiano rappresenta nuovamente al Generale Taylor come sia ardua la ricostituzione di grandi Unità Italiane date le difficoltà derivanti da continue richieste di personale e materiale da parte degli anglo-americani.

4 dicembre 1943
Il Capo della A.C.C. al Comando Supremo
Si comunica che il punto di vista espresso dal Capo di S.M. Generale è stato reso noto al Comando in Capo Alleato.

11 dicembre 1943
Il Capo di S.M.Generale Italiano segnala alle Autorità Alleate che numerosi quadrupedi lasciati in Corsica dalle Unità italiane stanno morendo per denutrizione e per mancanza di cure; prospetta l’opportunità di esaminare se non sia il caso di farne restituire almeno una parte da utilizzare, sia per far fronte alle esigenze anglo-americane, sia per la ricostituzione delle Unità italiane.

13 dicembre 1943
Il Capo di S.M.Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
In riferimento ad una richiesta di mortai da 81 e da 45 con relativo munizionamento, si fa presente che le truppe italiane, così menomate moralmente e materialmente, qualora fossero ulteriormente private del loro superstite materiale bellico, non sarebbero più in grado di assolvere bene i compiti ad essi affidati dal Comando in Capo Alleato; si chiede pertanto di voler riconsiderare detta richiesta.

17 dicembre 1943
Il Presidente della A.C.C. al Capo di S.M. Generale Italiano
Fa presente di avere inoltrato al Comando in Capo Alleato le osservazioni del Capo di S.M. Generale. Contemporaneamente segnala una nota di armi e munizioni da mettere subito a disposizione del Comando in Capo Alleato.

18 dicembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C
Assicura di aver impartito disposizioni per la consegna delle armi e delle munizioni di cui all’ultima richiesta e contemporaneamente fa presente che in tal modo verrà compromessa la possibilità di far fronte anche ai compiti minimi previsti per l’Esercito Italiano dal promemoria della Missione Militare Alleata del 17 ottobre.

20 dicembre 1943
Incontro di S. Spirito
Ad esso presenziano tra gli altri, i Generali Eisenhower ed Alexander, ed i Marescialli Messe e Badoglio. Viene trattato l’argomento della maggior partecipazione italiana alle operazioni.

24 dicembre 1943
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
In relazione a nuove richieste alleate di quadrupedi, si fanno presenti le difficoltà nelle quali vengono a trovarsi le truppe italiane in corso di approntamento. Il. 6 gennaio il Generale Taylor comunica che, per necessità operative, non è consentito di recedere dalla richiesta.

1^ gennaio 1944
Il Capo di S.M Italiano al Presidente della A.C.C.
Nuove insistenze per l’impiego di truppe italiane combattenti.

12 gennaio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
Si prospetta il punto di vista del Comando Supremo Italiano circa l’impiego della Divisione “Cuneo” come unità combattente. L’unità si trova in Palestina, dove è stata trasferita su ordine alleato, dopo aver aspramente combattuto contro i tedeschi nelle isole dell’Egeo. Con essa sono pure i resti della Divisione “Regina” ed elementi minori facenti parte di alcuni presidi di dette isole.
In precedenti colloqui tra il Generale Wilson ed il generale Soldarelli era già stato concordato di riordinare tali truppe nella Divisione “Cuneo” da impiegare come Grande Unità combattente. In realtà la Divisione “Cuneo” non solo non è stata impiegata, ma, benché i suoi componenti non siano stati catturati dalle autorità americane, essi non sono nemmeno rimpatriati dal Medio Oriente dove hanno avuto un trattamento sostanzialmente non dissimile da quello dei prigionieri di guerra cooperatori.

20 gennaio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
Si chiede che le truppe italiane in Corsica continuino ad essere considerate come operanti alle dipendenze del Comando Alleato secondo quanto stabilito a suo tempo dal Comando in Capo Alleato. Ciò in relazione ad un ordine della Missione Militare Alleata nell’isola, secondo il quale esse devono venir poste alle dipendenze del Comando francese come elementi lavoratori.

7 febbraio 1944
Il Capo della Missione Militare Italiana presso la A.C.C. al Comando Supremo
Il Generale Castellano riferisce circa i passi compiuti da lui in recenti colloqui coi Generali Wilson e Devers (rispettivamente Comandante in Capo e Comandante in seconda nel Mediterraneo) in merito alla nostra partecipazione alla guerra.

8 febbraio 1944
La A.C.C. al Capo di S.M. Generale Italiano
Vengono preannunziate direttive circa il prossimo impiego di truppe italiane.

17 febbraio 1944
La Commissione A.C. al Comando Supremo
Vengono segnalate le modifiche del Comando delle Forze Alleate alle direttive per le Forze Armate Italiane. In sintesi esse stabiliscono:
- forza presente, compresi CC.RR., non superiore ai 500.000 uomini di cui 390.000 dell’esercito;
- i magazzini italiani in Continente ed in Sardegna sono a disposizione della parte italiana;
- una divisione deve essere equipaggiata con riserve italiane e portata in linea in una data prossima;
- due altre divisioni tenute in Puglia ed in Calabria con compiti di sicurezza il cui impiego in operazioni va ritenuto possibile (totale forza delle tre divisioni non superiore ai 32.000 uomini);
- il resto dell’esercito italiano (“Sabauda” esclusa) rimane a disposizione del generale Alexander per le divisioni della Sardegna e del continente, in relazione al compito di sicurezza interna a nord della linea Napoli-Foggia;
- un elenco di reparti da mettere a disposizione degli Alleati entro febbraio e marzo per un complesso di 45.000 uomini e altra aliquota per dopo marzo, di 65.000;
- un trasporto mensile di 10.000 uomini dalla Sardegna.
Il Gnerale Duchesne preannuncia una riunione che sarà presieduta dal Generale Mac Farlane allo scopo di esaminare e discutere il programma in questione.

18 febbraio 1944
La Sottocommissione Alleata al Capo di S.M. Generale Italiano
Si comunica che la Divisione “Cuneo” sarà trattenuta in Palestina ed il suo personale impiegato parte come lavoratori e parte organizzato in compagnie genio zappatori; ciò è in contrasto con le precedenti intese intercorse in proposito tra il generale Soldarelli ed il generale Wilson che prevedevano l’impiego della Divisione come Grande Unità combattente.

27 febbraio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano alla Commissione Alleata
Il Capo di S.M. rappresenta il caso della Divisione “Cuneo” pur non entrando in merito ai motivi che hanno causato un cambiamento nell’impiego cui le truppe dovevano essere destinate, fa rilevare come questi reparti non debbano essere considerati come prigionieri di guerra e propone il rimpatrio graduale, dati o gravi riflessi che detta decisione avrà sul morale delle truppe. La posizione dei militari della “Cuneo” è ancora oggetto di successivi molteplici interventi del Comando Supremo presso le Autorità Alleate, sia presso gli organi di governo, essenzialmente per la questione del loro status, modificato poi arbitrariamente da “cobelligeranti” a “prigionieri cooperatori”. Non si otterranno in proposito risultati positivi.

4 marzo 1944
Convegno di Salerno
Ad esso partecipano, tra gli altri, il Maresciallo ed il Generale Mac Farlane. Vengono trattati vari argomenti riflettenti l’Esercito Italiano.

30 maggio 1944
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Presidente della A.C.C.
Si fa presente che con l’invio in linea della Divisione “Nembo”, non rimangono praticamente a disposizione altre unità italiane pronte a entrare in azione. Vi sono però delle Grandi Unità, che convenientemente armate ed equipaggiate sarebbero in grado in brevissimo tempo, di partecipare alle operazioni, come è vivo desiderio della popolazione italiana. In tale eventualità potrebbe impiegarsi in primo luogo la Divisione “Cremona”, che, materialmente e moralmente è quella più avanzata nell’approntamento.

3 giugno 1944
Colloqui tra i Generali Alexander e Mac Farlane ed il Maresciallo Messe.
Il Generale Alexander riconosce che da parte alleata non si è fatto a sufficienza per la partecipazione italiana alla guerra e promette il suo interessamento. Esprime pure il suo compiacimento per il comportamento delle truppe italiane in combattimento.

22 giugno 1944
Il Ministero degli Esteri alla R. Rappresentanza a Mosca.
Istruzioni di proporre al governo sovietico l’inquadramento di prigionieri di guerra italiani in Russia in Unità omogenee che convenientemente armate ed equipaggiate, ed al comando di ufficiali italiani potrebbero essere messe a disposizione del Comando Supremo Sovietico per essere impiegate ai fini della guerra comune.

28 giugno 1944
Riunione di Bolsena presieduta dal Generale Alexander.
Tra le varie questioni viene trattata in modo particolare quella dell’assorbimento dei patrioti nelle formazioni regolari. Si stabilisce che i patrioti riconosciuti come tali, saranno avviati ai centri di affluenza stabiliti, dopo di che, fisicamente e moralmente in migliori condizioni, saranno fatti affluire al C.I.L.
Nei riguardi del potenziamento dello sforzo bellico il Generale Alexander:
- conferma la sua viva soddisfazione per l’opera svolta dai reparti del C.I.L. in modo particolare della Divisione “Nembo”.
- dichiara di aver chiesto a Washington l’autorizzazione di aver mano libera per l’ulteriore impiego di reparti combattenti italiani;
- accenna di essere a conoscenza che in Sardegna le Divisioni “Cremona”, “Friuli”, “Granatieri” si presentano bene e potrebbero, armate ed equipaggiate con materiale britannico, essere in 4-6 settimane addestrate per essere impiegate con le truppe operanti. Spera di ottenere presto l’autorizzazione relativa.

7 agosto 1944
Il Presidente del Consiglio Italiano al Maresciallo Stalin
Il Presidente Bonomi dà assicurazioni sulla decisa volontà degli italiani di combattere contro i tedeschi. Egli fa presente che la limitatezza della collaborazione che viene attualmente fornita è dovuta a deficienza di mezzi e potrà essere potenziata solo se cesseranno molte sterili diffidenze che la ostacolano.

10 agosto 1944
Il Sottosegretario Italiano agli Esteri al Capo della A.C.C.
Si propone la pubblicazione di un breve comunicato relativo al potenziamento del Corpo di Liberazione Italiano. La risposta sarà negativa.

14 settembre 1944
Il SottosegretarioIitaliano agli Affari Esteri ai rappresentanti britannico e americano.
Richiesta di precisazioni circa la notizia secondo la quale 30.000 prigionieri di guerra italiani verranno impiegati per servizi nelle coste meridionali della Francia. Si chiede che le truppe italiane vengano invece usate in combattimento. Il passo italiano non otterrà nessun effetto.

13 novembre 1944
Il Segretario Generale del Ministero degli Esteri Italiano al Rappresentante Sovietico a Roma.
Si danno notizie sulle difficoltà per l’approntamento di unità combattenti italiane, difficoltà derivanti soprattutto dall’impiego dei reparti in servizi d’ordine pubblico e dalla deficienza di specializzati assorbiti nelle Unità ausiliarie alle dipendenze alleate.

6 gennaio 1945
Il Capo di S.M. Generale Italiano al Maresciallo Alexander.
Appunto contenente varie proposte circa le principali questioni riguardanti l’esercito italiano e i patrioti. In particolare si propone che vengano nuovamente riuniti sotto un unico comando (come era avvenuto fino al 15 settembre 1944 per il Corpo Italiano di Liberazione) i gruppi combattenti italiani, e si eviti che – come è stato invece deciso – essi agiscano frazionati alle dipendenze di Grandi Unità alleate. Si propone inoltre l’assorbimento dei patrioti nell’Esercito.

11 gennaio 1945
Il comitato di Liberazione Nazionale al Primo Ministro Churchill, al Presidente Roosewelt, al Maresciallo Stalin ed al Generale De Gaulle.
Telegramma col quale si chiede che venga autorizzata una maggiore attiva collaborazione del popolo italiano nella lotta contro i tedeschi.

15 gennaio 1945
Il Ministero degli Esteri al R .Ambasciatore a Londra
Trasmissione di una lettera del Capo di S.M. della R.Aeronautica al Capo della Sottocommissione per l’aeronautica dell’A,C., contenente proposte e notizie sui provvedimenti per il potenziamento della R.Aeronautica nella lotta contro la Germania. Il R. Ambasciatore è incaricato di svolgere opera politica in merito.