Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

Translate

Cerca nel blog

mercoledì 31 agosto 2022

Lo Sbarco in Sicilia Luglio 1943

Carta  Lo Sbarco in Sicilia (luglio 1943)
 e gli sbarchi a Salerno ( 9 settembre 1943) ed Anzio ( gennaio 1944) 


La conseguenza più importante della conclusione della campagna d’Africa, fu che essa privò Germania ed Italia della maggior parte delle truppe addestrate ed esperte di cui disponevano nel teatro del Mediterraneo, truppe che altrimenti esse avrebbero potuto impiegare per bloccare la prima e cruciale fase di rientro degli Alleati in Europa. In realtà questo primo rientro in Europa, che Winston Churchill già vagheggiava a fine 1942 e che aveva per meta la Sicilia, fu un balzo azzardato, pieno di incertezze, il cui successo deve essere in gran parte attribuito all’influenza di tutta una serie di fattori. Primo fra tutti al cieco orgoglio che spinse Hitler e Mussolini a tentare di “salvare la faccia” in Africa. Poi, ai sentimenti di gelosia e di timore che Mussolini nutriva verso gli alleati tedeschi e alla sua riluttanza a permettere loro di svolgere un ruolo preminente nella difesa del territorio italiano; all’ostinazione del Primo Ministro britannico che vinse le resistenze americane, sempre vive quando si profilava all’orizzonte il pericolo di lasciarsi impegnare nel Mediterraneo, a scapito dello sbarco oltre Manica. Infine, la convinzione di Hitler, non condivisa da Mussolini, che la Sicilia non fosse il vero obiettivo degli Alleati.

Oggi sappiamo che la decisione di invadere la Sicilia fu presa nella conferenza di Casablanca che si tenne fra il 12 ed il 26 gennaio 1943, e che nelle intenzioni degli Alleati, l'occupazione della maggiore isola italiana doveva rappresentare il proseguimento delle “operazioni nel Mediterraneo iniziate con lo sbarco in Africa” e al tempo stesso l’avvio della campagna d’Italia. Di fatto, la decisione presa dal presidente Franklin Delano Roosevelt e dal primo ministro britannico Winston Churchill, in accordo con i loro più importanti consiglieri ed il Combined Chiefs of Staff, dette il via ad una serie di avvenimenti concatenati che portarono infine all’invasione dell’Italia continentale, al crollo del regime fascista, alla resa dell’Italia.

Nel febbraio 1943, tre mesi prima della fine della battaglia di Tunisia, fu costituito ad Algeri un Ufficio piani, che poi si trasformò in comando del XV Gruppo d’Armate, col compito di pianificare l’Operazione HUSKY, cioè lo sbarco in Sicilia. La cuspide sud-orientale dell’isola, con al centro la penisola di Pachino, fu subito considerata la più favorevole per uno sbarco, ma l’opinione che fosse indispensabile impadronirsi al più presto di porti, fece prevalere l’idea di sbarcare fra Avola e Gela (per occupare i porti di Siracusa e Augusta) e fra Sciacca e Selinunte (per occupare l’aeroporto di Castelvetrano). Due giorni dopo (D + 2) due divisioni sarebbero sbarcate presso Palermo per conquistare il porto della città, il giorno successivo (D + 3) due divisioni e mezza sarebbero sbarcate vicino Catania. Il generale Montgomery si oppose a tale piano perché la sua 8ª Armata, sarebbe stata diluita su una fronte troppo vasta; sopravvenne una crisi che fu risolta, perché fu ammesso di poter rifornire per un certo tempo le truppe anche senza disporre dei porti di Catania e Palermo. Ormai, più che l’immediato possesso dei porti era importante l’acquisizione di aeroporti. Il piano che fu concordato il 3 maggio ed approvato il 13 maggio dallo Stato Maggiore combinato (anglo-americano), previde la effettuazione contemporanea degli sbarchi nel giorno “D”. L’8ª armata britannica (gen. Montgomery) doveva attaccare dal golfo di Noto alla Penisola di Pachino compresa; la 7ª armata americana (gen. Patton) fra Scoglitti e Licata (¹). Secondo il Morison (²) nessun’altra operazione anfibia era stata effettuata, né lo fu in seguito, su una fronte così ampia (210 Km.), e nessuna con tanto numerose forze impiegate inizialmente. Fin dal 13 aprile era stato deciso di effettuare lo sbarco nella notte dal 9 al 10 luglio, perché quella era l’unica notte nella quale sarebbe stato possibile conciliare le esigenze dei paracadutisti, che volevano lanciarsi col chiaro di luna, e delle forze terrestri che volevano sbarcare nell’oscurità. Infatti la luna sarebbe tramontata precisamente nel breve intervallo fra le due operazioni.




 

sabato 20 agosto 2022

Carta La ritirata delle forze dell'Asse dopo El Alamein


 


Leoperazoni si svolsero dal 4 novembre 1942 al gennaio 1943 quanto  cade Tripoli e inizò il ripiegamento in Tunisia

mercoledì 10 agosto 2022

I Tedeschi in Africa 1942

  

 L'arrivo di Rommel a Tripoli nel gennaio 1942