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lunedì 20 aprile 2020

Osvaldo Alasonatti, MOVM


Alasonatti Osvaldo, (1922-1944), sottotenente dell’Aeronautica in servizio presso l’aeroporto di Torino Caselle la sera dell’8 settembre 1943. Dopo un primo momento di smarrimento, si sottrasse alla cattura dei tedeschi ed entrò a far parte delle formazioni Garibaldi, con il nome di battaglia Pippo. Ricoprì l’incarico di capo di stato maggiore della 46a brigata M. Vassallo della 2ª divisione Piemonte, che operava nelle Valli di Lanzo. In queste valli piemontesi al confine con la Francia, subito dopo l’armistizio si costituirono le prime bande partigiane composte per lo più da militari, in maggior parte alpini profondi conoscitori di quei territori. Alasonatti assolse brillantemente il proprio incarico a fianco del comandante Gardoncini nel corso di tutti i principali combattimenti in cui fu coinvolta l’unità. L’11 settembre 1944, reparti fascisti, tra i quali anche elementi della X MAS, guidati dal segretario del partito nazionale fascista, Alessandro Pavolini, lanciarono un poderoso attacco contro le formazioni partigiane schierate nelle Valli di Lanzo. Dopo diciassette giorni di accanita resistenza, i reparti partigiani furono sopraffatti e Alasonatti, unitamente ad altre figure quadro, catturato e condotto alle carceri Nuove. Il 12 ottobre 1944 fu fucilato, assieme ad altri otto partigiani detenuti, in rappresaglia ad un attentato partigiano che aveva provocato il ferimento di 10 militari tedeschi. A Osvaldo Alasonatti fu intitolata la 8a Brigata SAP (Squadre di Azione Patriottica) operante a Torino nel secondo settore (la città era stata divisa in cinque settori). Insignito di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.                                                                                                       Osvaldo Biribicchi (osvaldobiribicchi@virgilio.it)

mercoledì 15 aprile 2020

QUaDERNI n. 4 del 2019


La rivista si può chiedere a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
Per collaborazione: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org
Per info:www,vesvam.org
QUADERNI ON LINE: www.valoremilitare.blogspot.com



venerdì 10 aprile 2020

La Battaglia di Monte Marrone 10 aprile 1944


Conquista con una epica impresa nella notte tra il 31 marzo ed il 1 aprile dal battaglione Piemonte
 nei dieci giorni che seguirono si provvide al rafforzamento delle posizioni, sicuri che i tedeschi sarebbero venuti in forze per scacciare gli alpini.
 Lo scontro avvenne nella domenica di Pasqua, 10 aprile 1944, e la lotta fu cruenta. Al termine, i tedeschi furono costretti a ritirarsi



L'importanza dello scontro di Monte Marrone sta nel fatto che, una posizione ritenuta non conquistabile da americani, francesi e britannici, fu raggiunta grazie alla abilità degli alpini del Battaglione Piemonte.La successiva difesa, dimostrò che gli Italiani avevano capacità uniche per la guerra in montagna
 Nel periodo molto delicato successivo l ritiro del I° Raggruppamento Motorizzato dalla linea e in fase di riordino, dove l'idea britannico di impiegare gli italiani solo nel settore logistico. l'impresa di Monte Marrone fu una leva per il maresciallo Messe ed il gen. Berardi per ottenere non solo il non scioglimento delle unità combattenti italiane, ma addirittura di potenziarle. Gli Italiani sapevano fare la guerra in montagna, cosa che gli Statunitensi apprezzarono moltissimo, data la loro scarsissima esperienza in questo settore. 
 


 Sono di quei giorni le decisioni di trasformare il I° Raggruppamento Motorizzato (5000 uomini) in Corpo Italiano di Liberazione, che ebbe una consistenza iniziale di 25.000 combattenti. La ricostruzione dell'Esercito Italiano vede in Monte Marrone una tappa fondamentale


MARRONE MARRONE 10 APRILE 1944




domenica 5 aprile 2020

Tesi di Laurea: 1944. La Repubblica dell'Ossola


Il Dott. Luca Bordini, socio dell'Istituto del Nastro Azzurro, nella sessione invernale dell'Anno Accademico 2018-2019, la Tesi su:

1944. La Repubblica dell'Ossola, un popolo che attuò uno stato per liberare non solo la Patria dallo straniero ma volle anche esprimere un ordine nuovo della società simbolo incorruttibile di generosità e riscatto"


La tesi è disponibile, previa autorizzazione scritta dell'Autore
presso la Emeroteca
 dell'istituto del Nastro Azzurro
 Roma, piazza Galeno 1
(info: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)