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venerdì 11 novembre 2011

Il C.I.L. e la liberazione delle Città delle Marche III Parte

Il Concorso alla liberazione di Ancona.

Mentre si procedeva alla liberazione di Sassoferrato, e si prendeva contatto, attraverso pattuglie, con le unità inglesi operanti in Umbria, all’alba del 4 luglio verso le ore 3 antimeridiane il nemico attaccò in forze le posizioni del XVI battaglione paracadutisti. La difesa fu ferma; al termine della giornata si ebbero perdite sensibili: 10 morti, 35 feriti e 7 dispersi. Era la novità de fronte adriatico; dopo un ampio sbalzo all’indietro dal fiume Arielli in Abruzzo al Chienti, le truppe germaniche davano l’impressione di accompagnare il loro movimento retrogrado con risolute battute d’arresto.

Queste avevano posticipato di qualche giorno la liberazione di Macerata. Era quasi prevedibile in quanto i tedeschi volevano impedire l’avvicinarsi troppo ad Ancona L’avanzata su Ancona peraltro continuava ferma e decisa. Il giorno 5 luglio i polacchi avevano conquistato Osimo, a sedici chilometri dalla Dorica. Il giorno successivo, 6 luglio, il C.I.L. mandò pattuglie verso Filottrano, per saggiare le posizione tedesche. Sono le operazioni preliminari della battaglia di Filottrano, che è inserita nella battaglia generale per la presa di Ancona. Essa si sviluppa nei giorni 8 e 9 luglio. Il C.I.L. proteggeva il fianco sinistro del Corpo Polacco, impegnato nella presa di Ancona.

Le posizioni del C.I.L. dopo filottrano il 12 luglio sono ad ampio semicerchio con orientamento verso ovest, con in sequenza il M. Granero, il Battaglione Piemonte, Il XXIX battaglione bersaglieri, il XIV battaglione paracadutisti, il XIII ed il XVI battaglione sempre paracadutisti. Nella vallata del Musone si iniziarono combattimenti di pattuglie. Nei giorni seguenti, mentre i polacchi premevano su Ancona le posizioni furono sempre più rinforzate e, il mattino del 17 luglio ebbe inizio il forzamento del Musone, in concomitanza con l’azione delle operazioni polacche su Ancona. Queste operazioni devono essere intese come propedeutiche alla conquista di Jesi. In quella giornata il Corpo Polacco aveva raggiunto Agugliano e puntava su Falconara, manovra questa che era indirizzata a far cadere Ancona per aggiramento.

Il 18 luglio 1944 l’obiettivo del C.I.L. era quello di investire Santa Maria Nuova, che appariva ben difesa dal nemico, con forti nuclei tedesche, appoggiati da artiglieria. Santa maria Nuova fu conquistata con una manovra di aggiramento. In questa manovra sono protagonisti i bersaglieri. La azione delle I e II Brigata del C.I.L.su Santa Maria Nuova costringono i tedeschi a non insistere nelle posizioni di San Maria Nuova per non essere accerchiati. Nella notte del sul 19 , il nemico sgombra Santa maria Nuova, che nelle prime ore del 19 luglio viene occupata. Nella giornata del 18 luglio dopo una strenua lotta, i Lancieri dei Carpazzi per Porta Santo Stefano raggiungono il centro di Ancona



Jesi era a portata di mano. Infatti la resistenza di Santa Maria Nuova era l’ultima che i tedeschi avevano effettuato. La loro prossima resistenza sarebbe stata a nord del fiume Esino. Il battaglione alpini Piemonte passato il fiume Musone nella nottata, entro alle ore 7 antimeridiane nella città di Iesi. Un'altra città Marchigiana era stata liberata

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