IL IV FRONTE DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
settembre 1943
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Generale Vercellino |
Il
gen. Vercellino in questa circostanza non dette buona prova d sé. La 4a Armata
era una unità ben equipaggiata e solida, in collegamento costante con lo Stato
Maggiore a Roma. Aveva alle dipendenze solidi reparti, di provata efficienza.
Rispetto alle altre unità fuori del territorio nazionale godeva anche di
operare i territori prossimi al confine ed in territorio metropolitano.
Vercellino riuscì a raggiungere Torino, poi trasferì il Comando a Cuneo dove
incontrò il gen. Bancale ed il gen. Operti, e poi fu raggiunto dal gen.
Trabucchi. La sera dell'11 settembre, constata la situazione, sciolse la 11
Armata, lasciando libero ogni dal servizio.
La 4a Armata aveva le carte in regola per scrivere
pagine gloriose, come quelle scritte nei Balcani da reparti in condizioni molto
più difficili e critiche; si poteva dar vita ad una epopea che avrebbero messo
in enorme difficoltà i tedeschi, se il gen. Vercellino ed il suo Stato Maggiore
fossero stati all’altezza della situazione. Inoltre avrebbero potuto avere una
influenza anche nella situazione a Torino e nel Piemonte. In sostanza la
confusone e l’incertezza e lo smarrimento aveva preso un po' tutti. Non si
riuscì a creare un fronte di opposizione al tedesco sulle montagne piemontesi,
e questo per ignavia dei capi. Peraltro occorre rilevare che presso le unità
della 4a Armata il numero di coloro che dopo la cattura si misero a
disposizione della Wehrmacht per continuare a combattere o per svolgere
attività ausiliarie a favore dei tedeschi fu decisamente superiore alla media
riscontrata fra i reparti italiani della madrepatria o dei Balcani
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