e gli s1.3. Lo sbarco a Salerno. 9 settembre 1943
Lo
scenario politico – militare.
All’inizio
del 1944 la situazione bellica vedeva gli alleati avanzare progressivamente,
mentre le forze dell’Asse erano in affanno: si stavano preparando le condizioni
favorevoli alla definitiva sconfitta del Terzo Reich. Infatti, negli ambienti
politico-militari degli Alleati, prendeva sempre più consistenza la percezione
che ormai Hitler non possedeva più le risorse di uomini e mezzi necessari per
ottenere la mobilità strategica su larga scala.
Nel corso
dell’anno precedente, si era verificata la svolta a favore degli Alleati.
Infatti, tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943 le truppe anglo-americane
avevano preso il controllo del nord Africa, mentre sul fronte orientale, a
seguito della vittoria di Stalingrado, le truppe sovietiche avevano iniziato la
controffensiva, culminata nel gennaio del ’44 nella liberazione di Ucraina e
Crimea.
Sulla scia
dei successi conseguiti nel Maghreb, nel gennaio del 1943 a Casablanca, in
occasione di una conferenza a cui presero parte il Presidente americano F. D.
Roosevelt ed il Primo Ministro inglese sir Winston Churchill, venne concordata
l’opportunità di aprire un ulteriore fronte in Italia. Tale decisione, da un
punto di vista strettamente militare, era sostenuta dalla considerazione della
relativa semplicità che lo sbarco in Sicilia avrebbe presentato, partendo dalla
ormai conquistata Tunisia. Inoltre, Roosevelt e Churchill avevano ben chiaro lo
stato di crisi del regime fascista che era ormai delegittimato dalla perdita di
consenso. Pertanto, l’intervento avrebbe causato la resa del regno d’Italia e
la sua conseguente uscita dall’Asse. Vi erano poi altre ragioni di natura
strategica: le rotte del Mediterraneo sarebbero state finalmente transitabili,
e ciò avrebbe comportato il risparmio di un enorme quantità di naviglio
mercantile; l’invasione del territorio italiano avrebbe impegnato diverse
divisioni tedesche sul fronte meridionale, alleggerendo così la presenza dei
nazisti in Francia, il che avrebbe agevolato il decisivo e futuro sbarco sulle
coste normanne che venne approvato durante la conferenza di Teheran nel
dicembre del 1943.
L’apertura del fronte italiano ebbe inizio il 10 luglio 1943 con l’operazione “Husky”, l’approdo in Sicilia delle truppe anglo-americane comandate rispettivamente dal generale Montgomery e dal generale Patton. Come era stato previsto, la scarsa resistenza opposta dalle forze tedesche permise una rapida occupazione dell’intera isola. Tale situazione consentì agli alleati di mettere in atto le operazioni per il successivo sbarco, quello di Salerno, che avvenne il giorno dopo la divulgazione della firma dell’armistizio di Cassibile.barchi a Salerno ( 9 settembre 1943) ed Anzio ( gennaio 1944)
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