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mercoledì 20 ottobre 2021

Le operazioni alleate nel giugno 1944

 


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Il 7 giugno 1944 il Maresciallo Alexander diramò un piano operativo che doveva accelerare l’inseguimento delle forze tedesche in ritirata verso nord. Unità della VIII Armata britannica dovevano raggiungere la zona di Firenze-Bibiena-Arezzo, utilizzando le direttrici rappresentate dalle strade statali n. 3 e n. 4. Unità della V Armata statunitense dovevano raggiungere la zona Pisa-Lucca–Pistoia, utilizzando le direttrici rappresentate dalle strade statali n. 1 e n. 2. Il V Corpo d’Armata britannico non doveva spingersi troppo avanti e non accelerare la ritirata tedesca, in modo da economizzare al massimo gli equipaggiamenti da ponte e, in generale, i mezzi da trasporto, che necessitavano in modo urgente alla V ed alla VIII Armata nel settore tirrenico. Il piano prevedeva anche, come ipotesi operativa, che se l’avanzata generale ad ovest degli Appennini non avesse persuaso i Tedeschi ad abbandonare Ancona volontariamente, il II Corpo d’Armata Polacco sarebbe stato portato avanti oltre le principali linee di avanzata della VIII Armata ad ovest degli Appennini ed avrebbe attaccato la piazzaforte dorica da ovest.

Fino al 15 giugno 1944 l’avanzata alleata fu veloce e promettente, poi la resistenza tedesca si irrigidì sempre più. Il 20 giugno le due Armate alleate erano di fronte alla principale linea di resistenza tedesca, la linea del Trasimeno, che nelle intenzioni germaniche doveva proteggere i porti di Ancona e di Livorno e fungere da antemurale alla linea posta sui crinali degli Appennini, che poi diverrà famosa con il nome di “Linea dei Goti” o “Linea Gotica”. Mentre queste operazioni erano in atto sul terreno, fra gli Stati Maggiori Statunitense e Britannico iniziò il dibattito su che cosa fare nell’immediato futuro, dibattito che vale la pena di vedere più da vicino in quanto direttamente incidente sulle vicende del Corpo Italiano di Liberazione e la sua azione nelle Marche.

 

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