venerdì 17 luglio 2020
Corpo Italiano di Liberazione. Azione sul Musone 17 luglio 1944
Il fiume Musone nel 1944
Ma ancora più
delicata a causa della violenza del combattimento furono le azioni condotte sul
Musone (17 luglio). Nei piani strategici alla Sezione di Sanità erano stati
affidati dei compiti ben precisi: schierarsi in località avanzata, spingere i
suoi due plotoni alle calcagna delle due Brigate, prepararsi a sostenere il
lavoro di sgombero e di raccolta dei feriti.
Segue una
notte tremenda, disturbata dal fuoco intenso dei mortai nemici; il transito
delle autoambulanze è difficile, ma con sforzi inumani i portaferiti al seguito
della fanteria , riescono a raggiungere la sponda del fiume conteso; ci sono i
più alti, i più forti, poiché ci sarà la possibilità di portare la barella a
guado, il coraggio è in tutti, il più piccolo attraverso l’acqua si trascinerà
da solo un ferito sulle spalle e si meriterà una medaglia di bronzo. Le
operazioni di raccolta dei feriti continuano anche durante la notte e non
mancano fulgidi esempi di altruismo e solidarietà- Gli autieri delle
autoambulanze, fanno compiere alle loro traballanti carcasse prodigi di
equilibrio e resistenza. Sul fiume impetuoso c’è sosta obbligata, ma si vede
persino un autiere che nell’attesa del carico, anziché aspettare in una buca al
riparo, corre al di là delle stretto guado a dare una mano a portare le barelle.
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