Cartolina commemorativa polacca |
IL GOVERNO ITALIANO CREDEVA, CON BADOGLIO IN TESTA, CHE GLI ALLEATI ACCETTASSERO SUPINAMENTE, NEL QUADRO DEL ROVESCIAMENTO DELLE ALLEANZE, LA COLLABORAZIONE MILITARE ITALIANA. SI PENSAVA CHE LA VII ARMATA ITALIANA, STANZIATA NEL SUD, POTESSE BEN PRESTO ENTRARE IN LINEA , SOTTO COMANDO ITALIANO, A FIANCO DEGLI EX-NEMICI ORA ALLEATI ANGLO-AMERICANI.
L’ILLUSIONE DURO’ POCO.
BEN PRESTO, TRAMITE VARI ORGANI E CON CONTATTI DIRETTI, SI COMPRESE CHE GLI ALLEATI, IN LINEA DI PRINCIPIO, NON VOLEVANO ALCUNA COLLABORAZIONE MILITARE ITALIA: L’ITALIA ERA UN PAESE VINTO, ERA STATA SCONFITTA E QUESTO SUO RUOLO RIMASE INALTERATO FINO AL TRATTATO DI PACE DEL 10 FEBBRAIO 1947
L’ESERCITO ITALIANO, COSI’ COME LE ALTRE FORZE ARMATE, DAL SETTEMBRE 1943 IN AVANTI ESISTEVA IN FUNZIONE DEGLI INTERESSI PRECIPUI DI STATUINITENSI E BRITANNICI.
GLI ALLEATI, SOPRATTUTTO I BRITANNICI, TEMEVANO IL FATTO CHE, ACCETTATO IL CONTRIBUTO MILITARE ITALIANO, AL TAVOLO DELLA PACE L’ITALIA POTESSE AVANZARE PRETESE O RICHIESTE DI QUALUNQUE TIPO.
ERA UN PERICOLO DA SCONGIURARE E FU SCONGIURATO.
L’ESERCITO ITALIANO SARA’ CONDIZIONATO, IN TUTTE LE SUE COMPONENTI, DA QUESTO APPROCCIO PER TUTTO IL RESTO DELLA GUERRA.
GLI INTERESSI ANGLO-ANERICANI, DOPO IL 29 SETTEMBRE GIORNO IN CUI A MALTA BADOGLIO FIRMO’ IL COSIDETTO ARMISTIZIO LUNGO, SI INCENTRARONO SULLA RICHIESTA COSTANTE DI MANO D’OPERA PER LA LORO ORGANIZZAZIONE LOGISTICA.
IL PRIMO ATTO DI UNA CERTA RILEVANZA FU, QUINDI, LA TRASFORMAZIONE DELLE DIVISIONI E BRIGATE COSTIERE CHE ANDARONO A FORMARE LE POCO NOTE DIVISIONI AUSILIARIE. QUESTE DIVISIONI, CHE SI COSTITUIRONO UNA DIETRO L’ALTRA, ALLA FINA DELLA GUERRA INQUADRAVANO OLTRE 200.000 UOMINI, COPRESE QUELLE SALMERIE DA COMBATTIMENTO, COMPOSTE DA UNITA’ DI CAVALLERIA, CHE ARRIVARONO A RIFORNIRE LE UNITA’ ALLEATE FINO ALLA PRIMA LINEA.
LE DIVISIONI AUSILIAIRE AVEVANO COMPITI DI MANOVALANZA, GUADIANIA, STOCCAGGIO, MOVIMENTO E TRASPORTI, TANTO DA DOVER CREARE UN ISPETTORATO DELLA MANOVALANZA PER LE CONTINUE RICHIESTE ALLEATE DI UOMINI DA IMPIEGARE.
IL 13 OTTOBRE 1943 L’ITALIA DICHIARA GUERRA ALLA GERMAIA. E’ UN ATTO, QUESTO, CONSEGUNTE ALLA RICHISTA ITALIANA AGLI ALLEATI DI PARTECIPARE ALLA LOTTA CONTRO LA COALIZIONE HITLERIANA. . E’ UN ATTO DOVUTO E CONSEQUENZIALE PER AVERE FORZE COMBATTENTI E NON SOLO LOGISTICHE.
INFATTI, CONTRO IL PARERE DEI BRITANNICI, CHE LI AVREMO SEMPRE OSTILI E CONTRO OGNI INIZIATIVA ITALIANA DI ALLARGARE LA CONSISTENZA DELLE FORZE COMBATTENTI ITALIANE, IL COMANDO DEL MEDITERRANEO, A CASERTA, AUTORIZZA LA COSTITUZIONE, GIA’ INIZIATA IL 27 SETTEMBRE, DI UNA FORZA DEFINITIVA DA COMBATTIMENTO DI NON PIU’ DI 5000 UOMINI. QUESTA FORZA SI ORGANIZZA IN PUGLIA, E RICEVE IL NOME DI I RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO.
CON QUESTA FORMAZIONE INIZIA LA PRIMA FASE DELLA RICOSTRUZIONE, NON RINASCITA, DELL’ESERCITO ITALIANO DOPO LA CRISI DEL SETEMBRE 1943, FASE CHE EBBE IL SUO EPILOGO NEL DICMEBRE 1943, DOPO LA BATTAGLIA DI MONTELUNGO.
E’ UNA FASE SPECCHIO DEI TEMPI: LE TRUPPE SONO RACCOLTE ED ORDINATE LI DOVE SI TROVANO, IN MODO DEL TUTTO OCCASIONALE, SENZA UN PROGRAMMA O UNA POLITICA ORDINATIVA. SI PRENDE DOVE C’E’, IN MEZZO AD UNA SELVA DI OSTACOLI, SOPRATTUTTO ALLEATI, CHE Già AVEVANO INIZIATO AD INVIATE MATERIALI, ARMI ED EQUIPAGGIAMENTI ITALIANI AI PATRIOTI TITINI IN JUGOSLAVIA.
IL I RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO HA COME FANTERIA I REPARTI CHE ALLA DATA DELL’ARMISTIZIO ERANO IN PUGLIA: LI BATTAGLIONE BERSAGLIERI, QUEL BATTAGLIONE CHE AVEVA, CON ALLA TESTA IL GEN. BELLOMO, DIFESO IL PORTO DI BARI IL 9 SETTEMBRE, E IL 67° E 68° REGGIMENTO DELLA DIVISIONE LEGNANO. VI è INOLTRE L’11 REGGIMENTO ARTIGLIERIA, PIU’ UNITA DEL GENIO, DELLE TRASMISSIONI, DEI SERVIZI, PER LO Più Già APPARTENENTI ALLA CITATA DIVISIONE LEGNANO.
IN TOTALE 5 BATTAGLIONI DI FANTERIA E 6 GRUPPI DI ARTIGLIERIA, NIENTE CAVALLERIA, ELEMENTI, CON SCARSE DOTAZIONI, DELLE TRASMISSONI E DEL GENIO, SERVIZI, ANCH’ESSI MOLTO CARENTI, PER UN TOTALE DI 5000 UOMINI.
IL COMANDO FU DATO AD UN GENERALE DEGLI ALPINI, IL GEN. DAPINO.
L’ADDESTRAMENTO E’ INTENSO, FATTO, PER0,, CON UOMINI CHE HANNO PER LO PIU’ VARI ANNI DI GUERRA SULLE SPALLE, ANCHE SE IL VERO PROBLEMA E’ L’AMALGAMA.
CARENTE IL VESTIARIO E L’EQUIPAGGIAMENTO, SCARSO IL VITTO, SPESSO CONFEZIONATO IN MODO APPROSSIATIVO.
CI SI ARRANCIA COME SI PUO’.
QUESTO E’ L’ESERCITO ITALIANO DEL 1943, OTTOBRE.
IL VERTICE MILITARE E’ ANCORA QUELLO CHE HA GESTITO L’ARMISTIZIO, CON IL GEN. AMBROSIO IN TESTA. MA A FINE OTTOBRE GLI ALLETATI PRETENDONO CAMBIAMENTI. SOLO ALLONTANATI IL GEN. AMBROSIO E TUTTI QUELLI CHE HANNO AVUTO UNA QUALCHE PARTE NELLA CRISI ARMISTIZIALE, NONOSTANTE CHE BADOGLIO CERCASSE DI PROTEGGERLI E TERNERLI ANCORA ACCANTO A SE.
VENGONO SOTITUITI DA UOMINI CHE HANNO CONQUISTATO SUL CAMPO IL RISPETTO DEGLI ALLEATI.
SONO GIOVANNI MESSE, ORLANDO, BERARDI MANCINELLI, UTILI, GIACCONE VALFRE DI BONZO, FUCCI, ECC.
I PIU’ RIENTRANO DALLA PRIGIONIA IN INGHILTERRA, OVE ERANO STATI TRATTATI CON RIGUARDO E RISPETTO, E OVE HANNO MANTENUTO UN CONTEGNO INTEGRO, NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE MILITARE ITALIANA.
ORLANDO DIVIENE MINISTRO DELLA GUERRA, BERARDI CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO E GIOVANNI MESSE, COMANDATE SUPREMO, SEMPRE MALVISTI DA BADOGLIO, CAPO DEL GOVERNO.
CON GIOVANNI MESSE INIZIA QUEL PROCESSO DI RINNOVAMENTO CHE DURA ANCOR OGGI. L’IMPOSTAZIONE CHE MESSE DARA’ HA RIVERBERI ANCORA OGGI NELLE FILA DLL’ESERCITO ITALIANO NEL CAMPO DELL’ETICA, DELLA MORALE, DELLA DEDIZIONE AL SERVIZIO, AL SENSO DI APPARTENENZA. E’ UNA AZIONE IN PROFONDITA’, CHE, PERALTRO, NON PUO’ DARE I FRUTTI NELL’IMMEDIATTO.
PRIMA OCCORRE PASSARE ATTRAVERSO LA DOLOROSA ESPERIENZA DI MOMNTELUNGO.
L’ESIGENZA, TUTTA POLITICA, DI DIMOSTRARE AGLI ALLEATI ED AL MONDO CHE L’ITALIA DESIDERAVA ARDENTEMENTE PARTECIPARE ALLA LOTTA CONTRO LA GERMANIA, DOPO IL RIBALTONE DEL SETTEMBRE 1943 FA PREMIO SU TUTTO.
IN PIU’ QUESTA ESIGENZA E’ AVVALORATA DAL FATTO CHE NEL NORD ITALIA, DIETRO LE LINE TEDESCHE NEL NOVEMBRE 1943 ERA DEL TUTTO CESSATA LA RESISTENZA DEI MILITARI ED ANCORA NON SI ERANO ORGANIZZATE LE FORMAZIONI “RIBELLISTICHE”, COME LONGO ATTESTA NEL SUO “POPOLO ALLA MACCHIA”. SI CHIEDE AI MILITARE DI DARE UN SOSTEGNO ALLA POLITICA, COSTI QUELLO CHE COSTI. ANCORA UNA VOLTA L’ESIGENZA POLITICA FA PREMIO SULLE ESIGENZE MILITARI, NEL SOLCO DI QUESTO PESSIMO APPROCCIO TIPICO DELLA CLASSE POLITICA DI ALLORA.
NONOSTANTE UNA ESERCITAZIONE A FUOCO MOLTO DURA IL 26 NOVEMBRE 1943, IL I RAGGRUPPAMENTO MOTORIZZATO VIENE INVIATO IN LINEA. MOLTI SONO CONVINTI, IN MODO AFFRETTATO.
IL SETTORE DI IMPIEGO E’ MIGNANO, NELL’AMBITO DELLA DIVISIONE TEXAS. IL 6 DICEMBRE 1943 IL RAGGRUPPAMENTO ENTRA IN LINEA E SOTITUISCE IL 143° REGGIMENTO DI FANTERIA STATUNITENSE, L’8 DICEMBRE, DOPO RICOGNIZIONI SUPERFICIALI E IN MEZZO AD ERRORI TATTICI NON SOLO ITALIANI MA ANCHE STATUNITENSI, L’8 DICEMBRE 1943 IL RAGGRUPPAMENTO ATTACCA LE POSIZIONI TEDESCHE SULLA DORSALE MERIDIONALE DI MONTELUNGO. L’OBIETTIVO E’ CONQUISTARE MONTELUNGO E RENDERSI PADRONI DI QUELLO CHE GLI AMERICANI CHIAMANO “IL MIGNANO GAP”
L’ATTACCO, INIZIATO ALL’ALBA SI SVILUPPA PER TUTTA LA GIORNATA, E FALLISCE.
MOLTE LE CAUSE CHE QUI NON SI HA IL TEMPO DI ANALIZZARE, MA LA SCONFITTA RIMANE BRUCIANTE.
I GEN. CLARK COMPRENDE IL DRAMMA DEGLI ITALIANI E, METRE I BRITANNICI INSISTONO PER RITIRARE DALLA LINEA DI COMBATTIMENTO IL RAGGRUPPAMENTO, CLARK CONCEDE UN'ALTRA OPPORTUNITA’.
IL 16 DICEMBRE, QUESTA VOLTA MEGLIO ORGANIZZATA E CON UN SENSO TATTICO PIU’ ADRENTE ALLA REALTA’, L’AZIONE RIESCE ED IL RAGGRUPPAMENTO CONQUISTA MONTELUNGO.
QUESTA VITTORIA NON PORTA SERENITA’ IL RAGGRUPPAMENTO E’ PROVATO, HA PERSO IN PRATICA LA SUA CAPACITA’ OPERATIVA E VIENE, QUINDI RITIRATO E MANDATO A RIORDINARSI A SANT’ANNA DEI GOTI.
E’ LA CRISI NEI COMANDI E NELLA TRUPPA PIU’ ACUTA ALL’IMDOMANI DELL’ARMISTIZIO. E’ COS’ GRAVE CHE ESITE LA CONCRETA POSSIBILITA’ DI PERDERE OGNI FORZA COMBATTENTE ITALIANA PER LA DURATA DELLA GUERRA, CON CONSEGUENZE, SE ATTUATA, VERAMENTE GRAVI.
MONTELUNGO NON è LA RINASCITA DELL’ESERCITO ITALIANO COME SPESSO SI SENTE DIRE; E’ IL PUNTO TERMINALE, IL PIU’ BASSO RAGGIUNTO, DELL’IMPIEGO IRRAZIONALE E SCRITERIATO DELLA FORZA MILITARE IN FUNZIONE SUBORIDINATA ALLA POLITICA. NEL 1940 ENTRAMMO IN GUERRA CONVINTI CHE LA GUERRA FOSSE TERMINATA, PER SEDERSI AL TAVOLO DELLA PACE. E’ FU UN DISASTRO: 39 MESI DI SCONFITTE UNA DIETRO LA’LTRA, CHE AMMANTIAMO CON ESALTARE IL VALORE E LA ABNEGAZIONE DEL SOLDATO ITALIA (MANCO LA FORTUNA, NON IL VALORE SI LEGGE IN UN MONUMENTO AD EL ALAMEIN: IN REALA’ MACARONO TANTE ALTRE COSE, PRIMA FRA TUTTI IL DISCERNIMENTO ED IL SENSO DELLA CAPACITA’ TATTICA.)
LA PRESENZA DEL PRINCIPE EREDITARIO CHE A MONTELUNGO SI COMPORTO’ COME SE FOSSE ANDATO AD UNO SPETTACOLO CON LA SUA BRAVATA DI SORVOLARE LE LINEE TEDESCHE A BORDO DI UN AEREO D’OSSERVAZIONE D’ARTIGLIERIA NE E’ UN ESEMPIO CHIARO.
QUESTA CONCEZIONE HA, QUINDI, IL SUO EPILOGO A MONTELUNGO NEL DCIEMBRE 1943.
1944. LA RINASCITA: MONTE MARRONE
MESSE DIMOSTRA TUTTA LA SUA CAPACITA’ ED AUTOREVOLEZZA. SOSTIUISCE IL GEN. DAPINO, QUASI UNA VITTIMA SACRIFICALE NELLE MANI DI BADOGLIO E DEI SUOI, CON IL GEN. UMBERTO UTILI, Già SUO CAPO DI STATO MAGGIORE IN RUSSIA. QUINDI INTRAPRENDE UNA AZIONE IN PROFONDITA’ DI SOSTEGNO MORALE NEI CONFRONTI DI TRUPPA E QUADRI. RIESCE ANCHE A FRONTEGGIARE FORME DI RIBELLIONI PALESI, DISERZIONI, TUTTO QUELL’INSIEME DI COMPORTAMENTI CHE SI RIASSUME NEL NOTO APPROCCIO “CHI TO FA FA”.
RIESCE AD ORDINARE E INDIRIZZARE SUI BINARI CORRETTI I REPARTI E NE MIGLIORA, OLTRE ALL’ADDESTRAMENTO, ANCHE GLI ASPETTI MATERIALI, COME IL VITTO, IL VESTIARIO, L’EQUIPAGGIAMENTO.
QUESTO OTTIMO LAVORO CONVINCE IL COMANDO ALLEATO A DESISTERE DAL PROPOSITO DI RITIRARE IL RAGGRUPPAMENTO DALLA LINEA E SCIOGLIERLO. SI PRENDE LA DECISONE CONTRARIA. VIENE MANDATO AD INTEGRARE IL CORPO DI SPEDIZIONE FRANCESE, AL COMANDO DEL GEN.JOUIN, NEL SETTORE DELLE MAINARDE.
SONO GIORNI ANCORA DIFFICILI ED UTILI, DATO L’ATEGGIAMENTO DI JOUIN, PALESEMENTE CONTRARIO AD AVERE ITALIANI FRA I SUOI, MINACCIA PER BEN DUE VOLTE LE DIMISSIONI. OGNI INZIATIVA TATTATICA PROPOSTA DAGLI ITALIANI VIENE BOCCIATA, PALESE EVIDENZA DELLA SFIDUCIA CHE SI NUTRIVA NEI CONFRONTI DELLE TRUPPE ITALIANE.
QUELLO CHE NON RIESCE CON I FRANCESI RIESCE CON I POLACCHI. IL 25 MARZO 1944, IL RAGGUPPAMENTO PASSA ALLE DIPENDENZE DEL CORPO POLACCO AL COMANDO DEL GEN. ANDERS. UITILI PROMONE AI POLACCHI LA CONQUISTA DI MONTE MARRONE, UNO SPERONE DI ROCCIA NON PRESIDIATO D’INVERNO CHE DOMINA TUTTO IL SETTORE DI CASTELUNUOVO E SCAPOLI.
L’AZIONE E’ AFFIDATA AL BATTAGLIONE PIEMONTE, DA POCO GIUNTO DALLA SARDEGA, UNA UNITA’ INTEGRA
L’AZINE SI SVOLGE NELLA NOTTE TRA IL 31 MARZO ED IL 1 APRILE.. SU TRE COLONNE GLI ALPINI IN TRE ORE E MEZZA GIUNGONO IN VETTA, LAMENTANDO SOLO UN FERITO PER UN INCIDENTE. E’ UNA OCCUPAZIONE, CHE NEI GIORNI SUCCESSIVI VIENE SEMPRE PIU’ RAFFORZATA IN PREVISONE DI UN RITORNO TEDESCO. CHE PUNTUALMENTE AVVIENE IL 10 APRILE 1944, CON REITERATI ATTACCHI DI TRUPPE SCELTE DA MONTAGNA.
GLI ALPINI SU MONTE MARRONE RESISTONO E LA POSIZIONE VIENE TENUTA.
E’ QUI, A MONTE MARRONE, CHE RINASCE L’ESERCITO ITALIANO. E QUESTO SI PUO’ AFERMARE PER LE CONSEGUENZE CHE SI EBBERO PER TALE AZIONE.
MONTE MARRONE DIMOSTRA AGLI ALLEATI ED ALLA OPINIONE PUBBLICA CHE GLI ITALIANI SANNO COMPIERE IMPRESE, E SOPRATTUTTO SANNO FARE LA GUERRA IN MONTAGNA, Lì DOVE LORO, AMERICANI IN TESTA, NON LA SANNO FARE.
CON MONTE MARRONE SI RISTABILISCE CON GLI ALLEATI L’EQUILIBRIO DEGLI INTERESSI.: UNO HA BISOGNO DELL’ALTRO: GLI ITALIANI PER DIMOSTRAE LA LORO VOLONTà DI COMBATTERE, GLI STATUINTENSI HANNO TRUPPE CHE POSSONO FARE ED INSEGNACRE LA GUERRA IN MONTAGNA.
CON MONTE MARRONE SI CONQUISTA IL RISPETTO STATUNITENSE E, CONSEGUENTEMENTE, SI APRONO I CORDONI DELLA BORSA. QUESTO HA UN ULTERIORE PARADIGMA: AIUTARE GLI ITALIANI DEL REGIO ESERCITO SIGNIFICA AIUTARE ANCHE GLI ITALIANI CHE COMBATTO I TEDESCHI IN MONTAGNA DIETRO LE LINEE. INIZIA A PIU’ LARGO RAGGIO, IL SOSTEGNO ALLE FORMAZIONI “RIBELLISTICHE” CHE SI ERANO FORMATE AL NORD, ANCHE LORO IN CERCA DI AFFERMAZIONE E CRDIBILITA’ PRESSO GLI ALLEATI.
MONTE MARRONE SIGNIFICA ANCHE L’AMPLIAMENTO DEGLI ORGANICI, UN PROCESSO CHE SI EBBE FINO ALLA FINE DELLA GUERRA. DAI 5000 UOMINI SI PASSO AI 14.000 UOMINI IN POCO TEMPO.
GLI UOMINI NON FURONO TROVATI PIU ALLA SPICCILATA, Lì DOVESI SI INCOTRAVANO, MA SI MISE LE MANI SU REPARTI ORGANICI, OVVERO CADDE IL DIVIETO DI TRASFERIRE TRUPPE ITALIANE DALLA SARDEGNA ALLA PUGLIA. ARRIVARONO COSì, OLTRE AL CITATO BATTAGLIONE PIEMONTE, ANCHE REPARTI DELLA DIVISONE CREMONA E DELLA DIVISIONE FRIULI CHE SIERANO BATTUTE IN CORSICA E SARDEGNA CONTRO I TEDESCHI E REPARTI MINORI TRA CUI IL IX REPARTO D’ASSALTO E UNITA DEL GENIO, TRAMISSIONI E SERVIZI.
IL I RAGGRUPPAMENTO CAMBIO’ DENOMINAZINE: DIVENNE IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIOE (18APRILE 1944)CHE OPERO’ DOPO MONTE MARRONE NELLE MAINARDE, FINO ALLA FINE DI MAGGIO.
CON LA CADUTA DI CASSINO E LA LIBERAZIONE DI ROMA. GLI ITALIANI FURONO ASSEGNATI AL SETTORE ADRIATICO ALLE
DIPENDENZE DEL XIII CORPO D’ARMATA BRITANNICO, NELLA ZONA FRA CHIETI E PESCARA..
IL 17 GIUGNO 1944 IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE FU ASSEGNATO AL 2° CORPO POLACCO.
IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE SI ORDINO’ SU DUE BRIGATE DI FANTERIA, LA I E LA II LA DIVISIONE NEMBO, L’11° REGGIMENTO DI ARTIGLIERIA REPERTI A LIVELLO BATTAGLIONE DEL GENIO DELLE TRASMISSIONI E DEI SERVIZI. NON AVEVA UNITA’ DI CAVALLERIA O ESPLORANTI, NE TANTOMENO UNITA’ CORAZZATE.L’ORGANICO DEL GIUGNO 1944 ARRIVO’ A COMPRENDERE 25.000 UOMINI ORDINATI SU 15 BATTAGLIONI DI FANTERIA E 10 GRUPPI DI ARTIGLIERIA.
L’AZIONE DEL CORPO POLACCO NEL SETTORE ADRIATICO ERA, NELLA STRATEGIA ALLEATA SUSSIDIARIA. LO SFORZO PRINCIPALE ERA ESERCITATO SULLA DORSALE TIRRENICA, IN QUELLA MIOPE STRATEGIA VOLUTA DA ALEXANDER CHE PORTO, NELL’OTTOBRE DEL 1944 GLI ALLEATI AI PIEDI DEGLI APPENNINI, ALLA VIGILIA DELL’INVERNO, CON LA DIFESA GOTICA GIA’ APPRESTATA E DA ATTACCARE.
I POLACCHI AVEVANO COME OBIETTIVO ANCONA LA CUI CONQUISTA AVREBBE SIGNIFICATO ACCORCIARE LE LINEE LOGISTICHE CHE SI APPOGGIAVANO ANCORA AI PORTI DI BARI, TARANTO E BRINDISI.
LA LORO AVANZATA ERA SU LINEE DI FILA: LA 3 DIVISONE KRESCOWA PROCEDEVA LUNGO LA LITORANEA, MENTRE LA 5 ED I SUPPORTI ERANO DI RINCALZO.
IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE DOVEVA SEGUIRE LA VIA PEDEMONTANA INTERNA E DARE PROTEZIONE AL FIANCO SINISTRO DEL CORPO POLACCO. UN COMPITO ONEROSO, PESANTE E POCO RETRIBUTIVO.
I TEDESCHI ADOTTAVANO LA TECNICA DELL’ARRESTO MOMENTANEO, CON ALTERNATE ALCUNE REAZIONI DINAMICHE E RIPIEGAMENTO SU POSIZIONI ARRETRATE GIA’ PREDISPOSTE ED ORGANIZZATE, MOVIMENTO FATTO SOPRATTUTTO DI NOTTE.
IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE INSEGUIVA, MA PER VIA ORDINARIA, CIOE’ A PIEDI IN QUANTO LA PENUIRA DI AUTOMEZZI ERA VERAMENTE GRANDE.
ALLA FINE DI GIUGNO I POLACCHI, SUPERATA LA LINEA DEL POTENZA SONO A RIDOSSO DEL FIUME MUSONE. INIZIA LA BATTAGLIA PER ANCONA, CHE SI PROTRARRA’ DAL 1 AL 20 LUGLIO. LA BATTAGLIA DI ANCONA SI SVOLGE IN 5 FASI, DURANTE LE QUALI IL RUOLO DEL C.I.L. CAMBIA TOTALEMNTE: DA UN INIZIALE DISINTERESSE AD UNA RICHIESTA URGENTE DI INTERVENTO MISTA POI A GRANDE CONSIDERAZIONE.
NELLA PRIMA, DAL 1 AL 6 LUGLIO I POLACCHI ATTRAVERSO LA DIRETRICE LORETO-CASTELFIDARDO OSIMO SONO CONVINTI DI GIUNGERE AD ANCONA FACILEMTE A BOTTA DRITTA.
IL C.I.L. NON E’ CONSIDERATO RAN CHE’ E NON VIENE IMPIEGATO. HA LE SUE UNITA’ DILUITE DAL POTENZA ALLA REGIONE DI CHIETI, UNA LINEA PROFONDA OLTRE 250 KM. CON SCARSI MEZZI PER IL MOVIMENTO.
I POLACCHI RESPINTI AD OSIMO TEMONO UN RITORNO OFFENSIVO TEDESCO E SI CONVINCONO CHE ANCONA DEVE ESSERE PRESA CON LA CLASSICA MANOVRA DI CORPO D’ARMATA: UNA DIVISIONE FA IL FISSAGGIO ED IL PIANO D’INGANNO, UNA FA L’AZIONE DI ROTTURA PER AGGIRAMENTO E SFRUTTAMENTO DEL SUCCESSO, LA TERZA GARANTISCE I FIANCHI, OVVERO DA LA SICUREZZA.
IN QUESTO QUADRO IL C.I.L. DIVIENE INDISEPNSABLE. IFATTI LA 5 DIVISIONE POLACCA FA IL FISSAGGIO ED IL PIANO DI INGNNO, LA 3 L’AGGIRAMENTO E LA ROTTURA LUNGO LALINEA CASENUOVE, POLVERIGI, AGUGLIANO, CASTELFERRETTI CONQUISTANDO E SUPERNADO IL MONTE DELLA CRESCIA, PERNO DELLA DIFESA TEDESCA. IL C.I.L. ATTACCA RUSTICO SANTA MARIA NUOVA PROTEGGIENDO IL FIANCO INISTRO.
PER FAR QUESTO OCCORRE OCCUPARE FILOTTRANO, PUNTO NODALE DI TUTTE LE VIE DI FACILITAZIONE PER ANCONA
IL COMPITO VIENE AFFIDATO AL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE. QUESTI, PORTATO IN LINEA (GLI AUTOCARRI SALTANO FUORI DAL NULLA, MESSI A DISPOSIZIONE DAGLI ALLEATI) IL 6 LUGLIO.
IL PIANO DI ATTACCO A FILOTTRANO E’ CONDOTTO DA PARTE ITALIANA ALL’AMERICANA”: 5 BATTAGLIONI APPOGGIATI DA 10 GRUPPI DI ARTIGLIERIA CONTRO 2 BATTAGLIONI TEDESCHI DI CUI UNO PORTATO IN LINEA LA SERA PRECEDENTE.L’AZIONE SI SVOLGE DALL’8 LUGLIO ED SISTEMATICA: FANTERIE CONTRO FANTERIE. A SERA LA SITUAZIONE E’ IN BILICO, MA UN BATTAGLIONE TEDESCO è STATO DISTRUTTO (SI AVRA’ UN SOLO SUPERSTITE).NELLA NOTTE I TEDESCHI, PER NON ESSERE ANNIENTATI, ABBANDONANO LE POSIZIONI ED IL 9 MATTINA FILOTTRANO E’ OCCUPATA
DOPO MONTE MARRONE FILOTTRANO RAPPRESENTA L’AFFERMAZIONE DELL’ESERCITO ITALIANO COME FORZA COMBATTENTE CREDIBILE.
IL 17 LUGLIO I POLACCHI ATTACCANO ANCONA: IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE A QUESTA AZIONE VI APRTECIPA ED IL 20 LUGLIO OCCUPA JESI, COSTRINGENDO LA LINEA TEDESCA AD OLTREPASSARE IL MISA EDAD ARRETRARE.
NELLE SETTIMANE SUCCESSIVE L’AZIONE PROSEGUE IN UN CLIMA DI APERTA FIDUCIA E STIMA. SONO CONQUISTATE LE MARCHE SETTENTRIONALI.
QUI INTERVNIENE LA DECISONE ALLEATA DI RITIRARE IL CORPO ITALIANO DI LIBERAZIONE PER TRASFORMARLO, POTENZIANDOLO, NEI GRUPPI DI COMBATTIMENTO. LA FORZA COMBATTENTE ITALIANA, PASSA DA 25.000 A 60.000 UOMINI, NEGANDO PERO’ LA POSSIBILITA’ DI IMPIEGARLA IN UNA UNITA COMPLESSA UNICA, CIOE’ LA CREAZIONE DI UN CORPO D’ARMATA ITALIANO. SONO CREATE SOLO SEI DIVISIONI, DI CUI UNA ADDESTRATIVA E SEMPRE NEGANDO LE UNITA CORAZZATE PER EVITARE UN IMPIEGO TROPPO REMUNERATIVO PER GLI ITALIANI.
IL RESTO DEL 1944 è SPESO NELLA COSTITUZIONE ED ADDESTRAMENTO DEI GRUPPI DI COMBATTIMENTO, CHE NON SI VUOLE CHIAMARE DIVISIONE, CHE DURERA’ FINO AL GENNAIO 1945, QUANDO I PRIMI GRUPPI ENTRERANNO IN LINEA
IN UN ANNO, PARTENDO DALLA TRAGEDIA ARMISTIZIALE, CON L’ESPERIENZA INFELICE E TRAGICA DI MONTELUNGO, L’ESERCITO ITALIANO, RIVITALIZZATO NEL MORALE E NEI PROCEDIMTENTI D’IMPIEGO GRAZIE ALL’AZIONE DEL GEN. MESSE, ATTRAVERSO LE BELLE VITTORIE DI MONTE MARRONE E FILOTTRANO SI CONQUISTA LA FIDUCIA E LA STIMA ALLEATA, CHE LO PORTA ALLA CREAZIONE DEI GRUPPI DI COMBATTIMENTO, ARCHITETTURA QUESTA CON CUI SI FINIRA’ LA GUERRA E CHE SERVIRA ALLA FORMAZIONE DELL’ESERCITO DELLA REPUBBLICA.
Nessun commento:
Posta un commento