L’inquadramento del
Corpo di liberazione italiano (C.I.L.) all’interno del 2° Corpo polacco risale
al periodo in cui, la sua denominazione era quella di I Raggruppamento
motorizzato costituito il 28 settembre 1943. Successivamente, con ordine dello
Stato Maggiore Regio Esercito del 3 aprile ’44, il suddetto Raggruppamento fu
rinominato C.I.L. con decorrenza 22 marzo ’44. Agli inizi di novembre ’43 il
raggruppamento divenne operativo e costituì la prima unità celere dell’esercito
italiano.
Il generale Umberto Utili,
comandante di tale unità, fu informato il 10 marzo del ‘44 dal generale
Augustin Guillaumme, comandante della 2a divisione marocchina, che
il Corpo di Spedizione francese sarebbe stato impiegato in altro settore e conseguentemente
il raggruppamento avrebbe ampliato il proprio settore di responsabilità con
l’inclusione delle Mainarde e sarebbe passato alle dipendenze del II Corpo
d’Armata polacco1. Lo stesso giorno il generale Utili si incontrava
con il generale Wladyslaw Anders, comandante del II Corpo d’Armata polacco, per
una riunione di carattere orientativo.
Era la prima di una
lunga serie di riunioni che impegnarono da una parte il comandante del I
Raggruppamento e i suoi più stretti collaboratori, dall’altra numerosi
ufficiali polacchi della 5a Divisione Kresowa per la definizione dei programmi di collaborazione e la
messa a punto dei particolari del passaggio di dipendenza. Il 16 febbraio il
generale Utili incontrò il generale Guillaumme e il generale Nicodemo Sulik,
comandante della 5a Divisione polacca, il quale avrebbe dovuto
assumere il comando del settore a ovest del I Raggruppamento italiano.
Il generale Sulik
comunicò al generale Utili che a partir dai primi giorni di aprile il Raggruppamento
avrebbe assunto il controllo della zona delle Mainarde momentaneamente affidata
alla Divisione polacca. Il 26 marzo, a seguito di laboriosi preparativi, il
Raggruppamento passava alle dipendenze della 5a Divisione polacca la quale contemporaneamente assumeva il
comando del settore tenuto dalla 2a Divisione marocchina. Il giorno
successivo, il comando del I Raggruppamento riceveva l’istruzione segreta e
personale n. 343 con la quale il generale Sulik esponeva i suoi intendimenti e
le sue considerazioni sull’azione per l’occupazione del Monte Marrone.
In base a tale
istruzione, dopo l’occupazione di Monte Marrone, il I Raggruppamento doveva
assumere la difesa delle Mainarde detenuta dal 13° battaglione di fanteria
polacca. Il giorno 11 aprile, il generale Sulik comunicava che a partire dal 13
aprile l’unità italiana avrebbe assunto anche il settore di Cerro, dando il cambio ad un battaglione
della 3a Divisione Carpatica. Questo nuovo compito era affidato al
Raggruppamento in connessione con la sostituzione del II Corpo polacco da parte
del X Corpo d’Armata britannico. Mentre si prendevano gli ultimi accordi con
gli inglesi, i polacchi si preparavano a lasciare il settore: i rapporti con
l’unità italiana si interrompevano però per breve tempo; sarebbero ripresi due
mesi più tardi e continuati fino allo scioglimento del C.I.L.. Infatti, dal
giorno 17 giugno ’44, il C.I.L. fu posto alle dipendenze operative del II Corpo
d’Armata polacco, cessando così dalle dipendenze del 5° Corpo britannico2.
Da quel momento in poi
italiani e polacchi operarono sempre in stretto collegamento. Le differenze di
lingua, di addestramento e di equipaggiamenti fra le due unità avrebbero potuto
creare non poche difficoltà, ma non fu così. Essi si intesero subito, legati
dal sentimento di rivincita e riscatto morale nel quale gli animi degli
italiani e dei polacchi versavano a causa del comune nemico invasore: i
tedeschi. Il riscatto della propria dignità e della propria libertà motivarono,
fino all’abnegazione, italiani e polacchi per tutto il periodo di
collaborazione, pur vivendo gravi vicissitudini morali e politiche interne.
Pertanto, il C.I.L. fu inserito in una zona intermedia tra la
costa adriatica e l’Appennino, a stretto contatto con il II Corpo d’Armata polacco
ad oriente e l’ala destra del X Corpo d’Armata britannico ad occidente. Il
comando del Corpo polacco
dispose che la 3a divisione Carpatica e la 5a divisione Kresowa, si ponessero su due direttrici di marcia all’inseguimento
del nemico agganciandone le retrovie3. Nel particolare, la direttrice
di sinistra era costituita dalle rotabili Chieti – Teramo – Ascoli – Macerata,
le quali sarebbero state percorse dalle truppe del C.I.L., con l’incarico di
proteggere il fianco sinistro del Corpo polacco. La necessità di coordinare i
movimenti del Corpo polacco e del C.I.L. risultava evidente dalle azioni del 30
giugno e del 1° luglio, ma a causa della gravissima deficienza quantitativa e
qualitativa dei mezzi di trasporto del C.I.L ci furono difficoltà che posero, a
volte, un freno all’evolversi dell’azione comune. Il corpo polacco riteneva
indispensabile, per l’attuazione dei propri piani, una efficace copertura del
proprio fianco sinistro, copertura che il C.I.L., lento e male armato, non
riusciva completamente a dare. Il generale Anders, resosi conto che le
difficoltà in cui si dibatteva il C.I.L. erano soprattutto di ordine logistico,
ritenne di risolvere momentaneamente la questione passando il Gruppo Tattico Nembo alle dipendenze
della 5a divisione Kresowa.
Di fronte a tale
decisione, il generale Utili prese posizione e fece presente che il Gruppo Tattico Nembo doveva essere
considerato avanguardia del C.I.L. e che perciò, per ragioni morali e di
impiego, non era opportuno il suo passaggio alle dipendenze di altra unità. Tale
posizione trovò il consenso del generale Anders, lasciando inalterate le
dipendenze organiche. Il 5 luglio, il Corpo polacco fu impegnato in durissimi
scontri ad Osimo, mentre a sud di Filottrano, il C.I.L. cercava di avvicinare il
maggior numero possibile delle proprie forze alle posizioni del Fiumicello. Il
6 luglio, la battaglia si riaccese sul fronte di Filottrano e le operazioni del
C.I.L. ricominciarono dalla linea del Fiumicello. Intanto, al comando del
C.I.L. perveniva l’ordine, per il generale Utili, di attraversare il Fiumicello
e allinearsi con la 5a divisione Kresowa
per sferrare il successivo attacco contro le posizioni nemiche dislocate a
Filottrano4.
Nel settore polacco, la
5a divisione Kresowa, si
era attestata sul fiume Musone consolidandovi la testa di ponte, mentre il
C.I.L, che aveva iniziato l’attacco a Filottrano, procedeva faticosamente,
fortemente ostacolato dal nemico che sfruttava a proprio vantaggio le posizioni
offertegli dal terreno e dall’abitato circostante. Pertanto, il mattino del 7
luglio, i comandanti del C.I.L. e della 5a divisione Kresowa si riunirono a Centofinestre per
accordare un efficace piano d’attacco su Filottrano. Essi concordarono che
l’attacco sarebbe stato eseguito dagli italiani, esercitando lo sforzo principale
ad est, in corrispondenza della direttrice Villanova – Filottrano, ed uno
sforzo sussidiario concomitante a sud. A seguito della presa di Filottrano e
precisamente dal 25 agosto, il C.I.L. cessò di operare agli ordini del II Corpo
polacco e passò nuovamente alle dipendenze dei britannici.
In conclusione, con il
paese e l’Esercito in piena dissoluzione, era quasi impossibile pensare di
creare qualcosa di efficiente: tuttavia, la cooperazione tra il C.I.L. ed il
Corpo polacco fu un valido esempio di coesione tra unità altamente motivate a contribuire
all’assolvimento della propria missione per la liberazione dei rispettivi
popoli. Alto morale, entusiasmo e decisa volontà di battersi per la cacciata del
nemico, contraddistinsero italiani e polacchi di ogni grado, destando più volte
l’ammirazione di britannici e americani.
3Crapanzano S., Il
Corpo Italiano di Librazione (aprile-settembre 1944), Stato Maggiore
Esercito, Roma 1971.
4Santarelli G.,La
battagli di Filottrano. 30 giugno – 9 luglio 1944, Edizioni Erebbi, Ed.
1991.
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