Cremona
Nasce
dal reimpiego dei reparti che già costituivano la Divsione “Cremona” che nel
settembre 1943 era stanziata in Corsica e, integra, era stata trasferita in Sardegna.
Era al comando del generale Clemente Palmieri, e come vicecomandante il
generale Giacomo Zanussi, e coma capo di SM il colonnello Pederzani. Il Cremona
inquadrava il 21° e 22° reggimento fanteria, il 7° Reggimento fanteria, il CXLIV
battaglioni misto genio, due sezioni di Carabinieri Reali, servizi (amministrazione,
sussistenza, sanitario, automobilistico, munizioni, carburanti ecc.). Era
inserito nell’organico il 51° BLU, il nucleo di collegamento composto da
ufficiali britannici
“Il "Cremona" fu
inviato in linea ancora incompleto di organici nel gennaio 1945, inquadrato nel
I Corpo canadese. Il tratto di fronte
affidato alla Unità italiana si estendeva dalla ferrovia Alfonsine-Ravenna al mare.
Gli ordini degli Alleati furono,
per i primi mesi, quelli di esercitare una resistenza passiva. Il 13 gennaio il
nemico attaccò la linea appena occupata da due battaglioni del 21° fanteria;
riuscì a conquistare diversi caposaldi avanzati, subito però ripresi dai nostri
reparti. Nei giorni successivi i Tedeschi insistettero nelle loro azioni di
disturbo, che estesero al settore del 22° fanteria. Ebbero la meglio su alcuni
presidi minori; quello che difendeva Casal Martini non retrocedette di un
palmo, immolandosi sul posto.
A fine febbraio il "Cremona",
che temporaneamente inquadrò la brigata partigiana "Mario Gordini",
passò alle dipendenze del V Corpo inglese.
Il 2 marzo la Unità italiana
mosse all’attacco, con due battaglioni, del saliente nemico dal passo di
Primaro all'Adriatico. I nostri fanti, superate le prime resistenze, vennero
fermati dalla decisa reazione avversaria e dalla presenza di numerosi campi
minati che rendevano ardua l'avanzata dei carri assegnati in appoggio. Ripetuta
l'indomani, l'azione si concluse con pieno successo.
Dal 10 al 13 aprile il
"Cremona" prese parte alla operazione "Sonia", contribuendo
alla rottura della linea del Senio ed al forzamento del Santerno. Furono
liberate Fusignano e Alfonsine, dove entrarono i fanti del 21° reggimento,
comandato dal col. Musco. La via per Ferrara era aperta.
Il Gruppo venne poi schierato fra
la 56a Divisione inglese (sulla destra) e la brigata "Mario Gordini"
e unità di commandos inglesi (sulla sinistra), col compito di conquistare
Ariano Polesine.
Il 21° Reggimento fanteria
attraversò il Po di Volano con mezzi di circostanza e su una passerella gettata
dagli abitanti di Massa Fiscaglia, e nel tardo pomeriggio del 23 aprile
raggiungeva Ariano. All'alba dell'indomani investì le posizioni tedesche, e dopo
averle espugnate costituì una testa di ponte al di là del Po di Goro.
L'avanzata del Gruppo non ebbe soste. Fu liberata Adria, venne forzato il ponte
di Cavarzere. Infine, tra l’entusiasmo
della popolazione, fu raggiunta Venezia.
Il “Cremona" aveva subito
queste perdite: 208 caduti, circa 400 feriti.”[1]
[1]
Loi S. I Rapporti fra alleati e italiani nella cobelligeranza, Ministero
della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, Roma, 1986. Cit.
152 e segg.
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