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sabato 25 gennaio 2020

Lo Sbarco di Salerno 1

1.           PREMESSA

Nella seconda guerra mondiale vengono affrontate le questioni lasciate in sospeso dalla Grande Guerra, conflitto con il quale si è affermata l’Europa delle Nazioni a scapito di quella dei grandi imperi centrali sovrannazionali ed ha avuto termine l’epopea risorgimentale italiana.
Il primo conflitto mondiale, nonostante le innovazioni tecnico-belliche appena palesatesi tra il 1914 e il 1918 (come il carro armato e l’aereo da combattimento), vede l’impiego di tecniche di poco evolutesi rispetto a quelle in uso nel XIX secolo. Vale la pena di citare, a titolo esemplificativo, le cariche di unità di cavalleria che ancora hanno, durante la Grande Guerra, spesso grande efficacia nell’ambito di un conflitto caratterizzato da unità che si fronteggiano, sovente per mesi, da opposte trincee in attesa di un attacco risolutivo.
La 1a Guerra Mondiale assume, per molte famiglie europee, site in regioni lontane dalle zone di combattimento, ancora un evento lontano poiché occorso in luoghi distanti e sconosciuti, spesso legato ai racconti di un congiunto che vi ha combattuto o, in molti casi, al ricordo di un parente che ivi è sepolto. Ciò che differenzia la 1a Guerra Mondiale dalle guerre ottocentesche e l’accomuna alla 2a è l’impiego di grandi masse di combattenti, consentito non solo dall’ampia mobilitazione attuata ma, soprattutto, dalla capacità industriale nel frattempo acquisita che consente di equipaggiarle in modo standardizzato.
La 2a Guerra Mondiale, porta con sé i grandi numeri del primo conflitto ma vede il massiccio impiego dell’arma aerea e dei mezzi corazzati e, soprattutto, coinvolge l’intera società mondiale portando la guerra, ad eccezione del continente americano, nelle case, nelle campagne e nelle officine senza alcuna distinzione tra combattenti e civili.
Il sogno di un mondo senza più guerra, sorto al termine della Grande Guerra, tramonta essenzialmente per l’assenza di organizzazioni internazionali capaci di arginare, per tempo, le mire espansionistiche naziste. L’impotenza della Società delle Nazioni deriva dalla sua sostanziale incapacità di imporre e far rispettare sanzioni e di intraprendere azioni coercitive efficaci. Tali aspetti sono stati in parte imputati, ai nostri giorni, anche alla vigente Organizzazione delle Nazioni Unite durante la crisi verificatasi nella ex Jugoslavia. La citata debolezza viene opportunamente sfruttata, nel 1939, dalla Germania nazista per dare corso alla pretesa rinascita del “Reich”, riguadagnare cioè un preteso ruolo di egemonia sulla scena internazionale e fondare un nuovo ordine europeo se non mondiale. L’Italia fascista, inizialmente riluttante ad entrare in guerra, vede la possibilità di vendicare la “vittoria mutilata”, l’amarezza del trattamento subito a Versailles nel 1918 a onta dello sforzo bellico profuso nella Grande Guerra. Simile rivendicazione è quella dell’Impero del Sol Levante che ha visto disatteso il suo sogno espansionistico in Asia, suo preteso naturale bacino d’influenza e garanzia di sviluppo economico.

          VDS. Cartina pubblicata con post in data 27 luglio 2019
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