giovedì 4 luglio 2013
C.I.L. - I Mezzi tecnici
Se ai primi soldati ad
entrare in linea non fu possibile distribuire molto materiale alleato, anche di
quello nazionale si dovette fare parco uso poiché gli alleati usavano i pochi
magazzini trovati per prelevare vestiario, scarpe e munizionamento a favore dei
partigiani di Tito (lo paracadutavano) e degli italiani delle brigate partigiane
in Jugoslavia. L’entrata in linea di soldati repubblichini nella stessa divisa
grigioverde, rese necessario dotare, uniformare le divise dell’esercito del sud
con quelle alleate almeno con quelle inglesi di cui i nostri reparti facevano
parte. Anche per questo compaiono, nei diari dei primi mesi della guerra di
liberazione, le lamentele dei soldati senza rifornimenti e senza cambi. Ma la
vita del soldato non era solo quella, andava dagli alloggiamenti, alle licenze,
al soldo, al vitto, ai trasporti e non ultimo alla riconoscenza. Se diciamo che
in tutti questi aspetti fummo piuttosto tirati compiamo un grande atto di
ottimismo e siamo ancora molto lontani dalla realtà.
Dalla primavera del 44 però
ben poco distingueva il combattente dei Gruppi dal tommy inglese: la divisa era
costituita dal praticissimo ed ottimo battle dress con la usuale tascona sulla coscia sinistra,
con scarponi neri e ghette in canapa. Anche la buffetteria era quella
dell'esercito inglese, così come gli zaini, gli elmetti (la classica padella -
Mk II steel helmett a cui i bersaglieri applicarono il piumetto) e gli attrezzi
da zappatore. Chi ne aveva la possibilità (i paracadutisti in testa, ma anche i
bersaglieri) conservò il M.A.B. 38 A (ritenuto migliore dei mitra alleati
distribuiti), e gli ufficiali le loro Beretta 34 cal. 9 corto. Gli alpini
conservarono il loro copricapo come i bersaglieri il fez, etc... I gradi erano
quelli italiani ed erano tornati sulle spalline per gli ufficiali. Oltre alle
mostrine italiane di corpo sul braccio sinistro compariva una bandierina
(celluloide o metallo verniciato) tricolore italiana con il simbolo del gruppo
sul campo centrale bianco. I paracadutisti sopra il normale battle dress
indossavano un giaccone senza maniche (frequente l'uso di quelli in pelle
marrone tipicamente inglese) ma anche altre tenute copiate dai tedeschi e il
casco da lancio era quello inglese Mk. 1-1942 o Mk. 2-1943, anche se alcuni
portavano l'elmetto da motociclista Mk.1-1942.
Per quanto riguarda gli automezzi che furono
forniti ai soldati italiani c’è chi ha fatto una lista che potrà essere anche
incompleta, ma significativa di quella mobilità che il nostro ex nemico aveva e
che in Italia, in quanto tale orograficamente, non si poteva dispiegare al
100%. I mezzi corazzati, le artiglierie, ma non solo, ne erano un piccolo
esempio. I Gruppi di Combattimento furono equipaggiati quasi interamente con
materiale di provenienza alleata e più specificatamente inglese. I mezzi
inglesi erano considerati sussidiari, perché con quelli non avrebbero mai vinto
la guerra contro i tedeschi, pur potendo disporne anche in grandi quantità
prodotte dal Commonwealth che avevano dietro le spalle. La qualità e la forza o
potenza era in genere inferiore a quella tedesca
JEEP FORD GPW.
Jeep: Caratteristiche
tecniche 2.199 cc - 54 hp - classe 250 kg. La sigla ormai nota come jeep che
sta per GP general purpose, (foneticamente j p) usi generali, nasce con la
specifica di un mezzo per il traino di piccole batterie (37mm), mezzo di
comando o rimorchio . La Bantam è la prima a costruire un prototipo, poi non
approvato. Anche la Ford produsse prototipi e l'originale su licenza Willys
Overland Motors Inc. come è meglio conosciuta la Jeep (Willys) da chi vinse la
commessa. All'epoca costava sui 1.000 $ e ne vennero prodotti 640.000 pezzi.
Decine furono le varianti e gli usi introdotti su questo mezzo.
BEDFORD MW 4x2: autocarro leggero inglese,
porta una squadra di 10 uomini con carico (15 cwt di portata, corrispondenti a
circa 750 Kg.). Del mezzo esistevano varie versioni: quelli del Regio Esercito
appartenevano alle ultime serie di produzione (D), caratterizzate da parabrezza
di grandi dimensioni.
DODGE D 15: autocarro
leggero Usa (15 cwt di portata, corrispondenti a circa 750 Kg.), meno diffuso
del precedente. Motore a 6 cilindri 95 hp.
CMP Canadian Military
Pattern CHEVROLET C15: autocarro leggero (15 cwt di portata 750 kg) a trazione
integrale di produzione canadese. Motore a 6 cilindri 85 hp, lunghezza m 4,34 -
telonato.
FIAT SPA TM 40. Trattore
medio a 4 ruote motrici e sterzanti. Motore Diesel a 6 cilindri 108 hp
Lunghezza m 4,6. Nel dopoguerra venne costruita la versione più lunga TM48 con
lo spazio retrostante per le munizioni del 76/55
MORRIS C 8 FAT (Field
Artillery Tractor): Risulta essere stato assegnato ai gruppi di artiglieria per
il traino di tutti i pezzi in dotazione. Esiste anche in versione ad una
portiera per lato e tetto parzialmente coperto in tela. Un
esemplare della versione mk III con carrozzeria tradizionale è tuttora esposta
al Museo della Motorizzazione Militare in Roma alla Cecchignola.
UNIVERSAL (BREN)
CARRIER: famoso tuttofare dell'esercito inglese, fu distribuito ai reparti di
fanteria, dei gruppi come trasporto (truppe e materiali) e veicolo esplorante
(nel dopoguerra fu utilizzato come trattore, ma non solo, per il cannone contro
carro da 6 lbs) ma anche porta squadra mortaio. 88° Rgt. Friuli - 1944
LlOYD CARRIER: derivato
dall'universal carrier (4 ruote portanti per lato anziché 3),da 1 tonn.
Utilizzato per il traino dei cannoni controcarro da 6 libbre (57 mm.);
data la scarsità di spazio a bordo era però previsto che ogni pezzo fosse
accompagnato da due trattori, uno per le munizioni e l’altro per il personale.
CANNONE contro carro da 6
lbs., in Italia noto come cannone c.c. da 57/50
In dotazione alle compagnie
c.c. dei battaglioni di fanteria, data la scarsa presenza, da parte tedesca, di
mezzi corazzati nei combattimenti che coinvolsero i gruppi, i cannoni da 6
libbre furono sostanzialmente usati come armi d’accompagnamento della fanteria
(canna lunga).
CANNONE contro carro da 17
lbs., in Italia noto come cannone c.c. da 76/55.
Il più potente cannone
controcarro alleato (armava anche Shermann Firefly), fu dato in dotazione al
gruppo contro carri (tre batterie di sei pezzi) del reggimento di artiglieria.
E’ stato il primo pezzo di artiglieria ad utilizzare proiettili perforanti a
scartamento di involucro (APDS), per questo era in grado di competere con armi
di maggior calibro (88/55 tedesco, 90/50 americano, 90/53 italiano). Venne
mantenuto in servizio anche nel dopoguerra.
OBICE da 25 lbs., in Italia
noto come obice campale da 88/27.
In dotazione a 4 gruppi del
reggimento artiglieria, nella versione più aggiornata con freno di bocca a due
luci. Ebbe lunga vita (non solo nell’E.I.) nel dopoguerra; negli anni 50 alcuni
esemplari in dotazione all’artiglieria italiana furono sottoposti al
rialesaggio della canna: questa fu portata al calibro 105 mm., risultando lunga
circa 22 calibri.
CANNONE contraereo Bofors da
40/50
ancora oggi (in versione
aggiornata ed allungata a 70 calibri) in uso presso le principali marine
mondiali come pezzo antiaereo ed antimissile.
(studentiecultori2009@libero.it)
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